Di trent’anni dopo



Trent’anni fa (anzi, giusto per essere precisi, ventinove) Dolcezze, insieme con la Compagnadiscuola e l’Amicadipenna, era andata per la prima volta a Firenze. Con un piano d’azione degno del miglior stratega militare e con una programmazione accurata, in una settimana avevano frequentato tutti i musei, tutte le chiese e tutto il visitabile. Certo, le tre pulzelle avevano sacrificato la parte ludica e la Firenze by nigth (alle 8 di sera erano già in albergo a riposare le stanche membra e a pianificare il giorno successivo), ma erano tornate felici e soddisfatte, ubriache di bellezza e rafforzate nella loro amicizia (che dura tuttora). Di quel viaggio erano rimasti nella mente (ed erano continuamente evocati) aneddoti, gaffes e incidenti di percorso, e la memoria era talmente forte che Dolcezze teneva particolarmente a condividerla con la sua tribù.

Una serie di fortunati eventi (il ponte lungo a scuola, qualche giorno di ferie ottenute dall’Amato Bene, la sosta esami dei Grandi), unito ad una relativa quiete a Villa Arzilla, ha consentito così l’organizzazione di un minitour a Firenze, all’interno del più ampio progetto di educazione alla bellezza portato avanti da quando i Grandi erano ancora piccoli. 


Dolcezze, in questi giorni di silenzio blogghesco, ha girato per musei (preceduti da epiche file, con e senza prenotazione), ha condotto i figli nei suoi luoghi del cuore, ha ascoltato l’Erede che commentava le opere d’arte studiate sui libri e finalmente viste dal vivo, le lezioni del Cucciolo su Botticelli, Michelangelo e Caravaggio (“Perché tu, mamma, non sai che le figure della Primavera sono allegoriche, vero?”), ha accompagnato in qualità di bancomat la Stella da Victoria’s secret (perché s’ha da fare pure questo) e ha macinato chilometri su chilometri. In tutto ciò un giorno ha avuto come guida d’eccezione Murasaki (scusate se è poco!) e ha potuto godere della sua compagnia non soltanto virtuale.


Tutto bene, allora? Sì e no.
Bellissimo il percorrere le strade insieme, bellissima la sorpresa dell’Erede davanti all’Annunciazione del Beato Angelico, in cui ha rivisto la sua stessa sorpresa di tanti anni fa, bellissimo lo sguardo adorante del Cucciolo davanti alla Medusa, bellissima la meraviglia della Stella al comparire della Cupola da un vicolo o in fondo ad una strada, ma Dolcezze, com’è ovvio, ha visto tutto con occhi diversi e ha capito una cosa lapalissiana: Firenze a vent’anni è una cosa, a cinquanta un’altra.
E la “vecchiaia” le è piombata addosso tutta in una volta.



Ci saranno altri luoghi da visitare, incontri da fare ed esperienze meravigliose da vivere…ma i vent’anni sono un’altra cosa. E questo ha avvolto di malinconia il viaggio di ritorno (insieme, ovviamente, alla montagna di biancheria sporca da lavare!)

Commenti

  1. Sicuramente hai ragione nel dire che gli occhi dei vent'anni(e soprattutto lo spirito) hanno una percezione unica che ci si porta nel cuore per sempre Ma è anche vero che Firenze non è quella di 30 anni fa. Anch'io sono andata a 18 anni a Firenze e anche qualche anno dopo per una mostra. Poi c'è stato un intervallo di circa 30 anni o poco meno, e mi sono ritrovata in una città caotica, strapiena di turisti, con un traffico insopportabile tanto che all'autista dell'autobus ho detto, scherzosamente "vi state meridionalizzando?". Firenze è un sogno sempre ma è vittima della sua stessa bellezza.

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  2. Quello che dici è vero, un conto è vivere una determinata esperienza a vent’anni un’altra è viverla a cinquanta, ma sai cosa è capitato a me?
    Parlando per esempio di Firenze, che grazie a Dio l’ho vista più e più volte, ci sono stata da giovanissima e poi, e qui viene il bello, con un gruppo di amiche-colleghe di età dai quarant’anni ai sessant’anni e, credimi, ci siamo, mi sono, sentite come adolescenti in gita scolastica e la cosa bella è che prima di Firenze abbiamo ri-visitato Roma e poi Pistoia, Arezzo, Orvieto... e non è finita.
    Tu dirai e la famiglia? Tutte abbiamo famiglia, con figli, la famiglia per quel giorno o quei giorni si arrangia ��... e si rivive da “vent’enni”.
    Ciao Dolcezze.
    sinforosa

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  3. Secondo me a Firenze dovevi tornarci con le due amiche di 29 anni fa. Sarebbe stato diverso,certo, ma... ma... Spesso è la compagnia a fare la differenza: non voglio dire che viaggiare con la famiglia sia meno bello, tuttavia, vuoi mettere sentirsi liberi e divagare la mente anche da determinati ruoli fosse solo per pochi giorni?

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  4. Meno male allora che io Firenze l'ho vista per la prima volta da "vecchia". :)) Peccato che me la sono goduta poco, un po' perché avevo la responsabilità della sorveglianza degli alunni in viaggio d'istruzione e un po' perché Firenze è davvero troppo affollata. Ma è proprio bella però...

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  5. ehi, piccolina, non ti angustiare per gli anni che passano....viaggiare è sempre bellissimo! io ricordo che quando sono stata sulla collina di Montmartre a Parigi in viaggio di nozze camminavo velocemente che era una bellezza...cinque anni fa ci sono stata di nuovo con mio marito e le mie figlie, e su quelle salite....beh...mi sono fatta spingere da mia figlia!!!! l'età si sente solo nelle gambe però, non nella mente, né nel cuore!! lo spirito è quello che conta, e la forza del nostro spirito è SEMPRE la sete di conoscenza, la voglia di scoprire, vedere, sentire, assaporare, provare cose nuove, tastare sentieri inesplorati.......dai, viaggiare è stupendo, ed è bellissimo inculcare nei nostri figli l'amore per il bello e per le opere d'arte e i monumenti!!! bacioni. titty p. da bari

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  6. Beh, ognuno si sente come si sente e su questo non si discute, però mi sembra ovvio che se fai qualcosa a vent'anni con delle amiche in una settimana il risultato è un po' diverso che se lo rifai con la famiglia trent'anni dopo e soprattutto in metà tempo ma con lo stesso treno-lag, alla faccia del fiume che non è mai lo stesso! E ora che ci penso: è vero che Firenze è cambiata e che ci sono molti più turisti ai lavori forzati di trent'anni fa (ma soprattutto, lasciatelo dire, di 50 anni fa!), ma l'Arno è molto migliorato, è bello girare in quelle strade dove c'è il blocco della circolazione e la tramvia ha un po' alleggerito il traffico, insomma c'è il pro e il contro. Ho moooolto disapprovato invece le eterne file da fare regolarmente in piedi e la strage dei negozi d'antan, quasi tutti scomparsi negli ultimi dieci anni. Però ho scoperto che è molto divertente portare gente indifesa a fare turismo a casa tua rifilandogli i ricordi di famiglia e di gioventù! 😁

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  7. bella la Firenze, dovrei tornarci un giorno.

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  8. Io visitai Firenze a 14 anni, se fa questo effetto non ci torno più!

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  9. Guarda, succede così anche a me. Sempre!
    Ogni volta che torno in luoghi del cuore, pur sentendo un legame forte con essi, mi rendo conto che non è più la stessa cosa.
    Penso sia inevitabile. Tristemente inevitabile!

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