Di feste di bambini (?)
Li vedo per la prima volta tutti insieme (io, mamma distratta, sempre di corsa e spesso delegante all'uscita e all'accompagnamento alle feste) e mi sorprendo.
Mi sorprendo perché sono
piccoli e si muovono come i grandi.
Mi
sorprendo perché hanno la goffaggine degli adolescenti che ancora non sono e la
grazia tenera e un po' arruffona dei bambini che non sono più. Giocano a bowling come se da quella vittoria
dipendesse la loro vita, ma poi si isolano, in tutto quel rumore, e li vedi
con lo sguardo perso in un mondo tutto loro, al quale tu non hai accesso. E poi parlano, e si sorprendono se tu
intervieni nel loro discorso su Harry Potter,
perché cosa ne puoi sapere tu che sei vecchia.
Guardo le bambine e vedo che sono ancora
bambine, nonostante alcune siano più alte di me, e sono ancora semplici, coi
capelli arruffati e le scarpe da ginnastica, perché chi l'ha detto che bisogna
andare alle feste in trine e merletti.
Eppure riconosco già quella che sarà la seduttrice, quella che sarà la leader e
quella che, invece, si nasconderà e tenterà di non farsi notare, la malinconica
e la vezzosa...perché basta un gesto e una parola per presentarsi.
I maschi sono più maldestri. Si toccano,
si urtano, si spingono, ma non c'è cattiveria
né malizia in loro. Sono piccoli, alcuni piccolissimi, con le guanciotte tonde
dell'infanzia e le pancette ancora prominenti, e mi vien voglia di spupazzarmeli tutti, uno
per uno, perché so bene che questo momento sta per finire e fra troppo poco tempo
avrò a che fare con orsi malmostosi.
Sì...perché ti sembrano tutti tuoi questi ragazzini e a tutti vorresti
appianare il cammino, anche se sai che è
impossibile.
Poi li vedo ballare, e mi chiedo dove mai abbiano imparato a farlo
e come conoscano tutti i testi delle canzoni ( che non è che siano tanto
semplici da memorizzare, prive come sono
di ogni ordine metrico e di ritornello) e mi sorprendo che il mio Cucciolo,
quello timido e goffo, nel gruppo sia così inserito e scatenato.
Questa festa è una sorpresa.
È veramente un ponte: l'anno prossimo saranno tutti molto diversi, presi dalle trasformazioni del proprio corpo, irriconoscibili a loro stessi. Forse l'anno prossimo non mi saluteranno tutti con un bacio, forse le ragazzine arriveranno con il rimmel e il lucidalabbra colorato, forse non giocheranno così liberamente insieme, ma comincerà la divisione maschi/femmine...
È veramente un ponte: l'anno prossimo saranno tutti molto diversi, presi dalle trasformazioni del proprio corpo, irriconoscibili a loro stessi. Forse l'anno prossimo non mi saluteranno tutti con un bacio, forse le ragazzine arriveranno con il rimmel e il lucidalabbra colorato, forse non giocheranno così liberamente insieme, ma comincerà la divisione maschi/femmine...
Coraggio. C'è da affrontare la terza
adolescenza.
Bellissima riflessione. Sei fortunata perché hai ancora un quasi uomo da portare avanti. E ti faccio tanti auguri perché la fatica la conosci bene.
RispondiEliminagrazie Dolcezze... questo post è tenerissimo a tratti commovente....
RispondiElimina:*
Terza adolescenza? Quali sono le prime due???
RispondiEliminaQuelle degli altri due figli. Se non conto la mia, ovviamente 😉
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