Dell' operazione rientro



Giorno n° 1:
La scuola ricomincia e Dolcezze, che ancora sta aspettando di andare in vacanza, raccoglie un po' di bagagli, chiude provvisoriamente il Buen Retiro e ritorna in città per incappare nell'ordine:
in un paletto invisibile che sgancia il paraurti della macchina,
nell'invasione degli Ultracorpi, ehm...degli strani animaletti mangia pasta,
nella rottura di quattro piatti,
nell'allagamento da flessibile di tubo di scarico rotto.
Considerato che desiderava soltanto iniziare a sistemare casa prima del grande rientro e che era già sufficientemente prostrata ... come inizio non c'è male. 

Giorno n° 2: 
Dolcezze esce all'alba (ehm, si fa per dire...) per andare a scuola, lasciando la tribù a letto e la casa più o meno a posto. Rientra alle 13.00 e...trova i resti di un campo di battaglia. Le truppe, che hanno bivaccato, pare fino a mezzogiorno, sono ancora prive di uniforme e i resti del loro rancio mattutino sono ancora sul tavolo. Inutile dire che le brande sono ancora in disordine e, soprattutto, è in corso l'ennesima scaramuccia che coinvolge i Grandi e il Piccolo, che si ritrovano a condividere , dopo quasi due mesi, spazi ristretti. Quanto ci vorrà per ritrovare l'equilibrio?

Giorno n° 3:
Si rientra al Buen Retiro, con il programma di finire il trasloco, pulire casa e chiuderla per l'inverno. Quando si è a buon punto, con l'illusione di essere pronti...bum! , salta lo scaldabagno. Urge l'elettricista (e probabilmente anche l'idraulico), che, però, ovviamente non sono disponibili. 
Mentre la pasta cuoce, finisce la bombola, con ovvie conseguenze.
BASTA! Ritorniamo in città, riservandoci di ultimare le pulizie in un secondo momento e, ovviamente, incappiamo nella coda del rientro, nonostante si sia partiti sotto il sole cocente delle 17 (probabilmente anche tutti gli altri hanno avuto la stessa brillante idea di anticipare la partenza per evitare il traffico!)

Giorno n° 4: 
Dolcezze lava, lava, lava e stira. Montagne di magliette, calzini e mutande transitano dal cestone alla lavatrice e dai fili per stendere all'asse da stiro, poi giacciono abbandonati su sedie e poltrone, in attesa di essere riposti negli armadi. 
Nel frattempo i Tre continuano a litigare su tutto, per la Play Station, la televisione o le patatine...tutto va bene, purché possa essere oggetto di scontro. 

Giorno n° 5: Piove e l'operazione bucato deve essere sospesa. Ci si dedica agli armadi, con le truppe sempre in (dis)ordine sparso a casa e sempre più belligeranti. 
All'improvviso...puzza di gas, a fornelli chiusi, a caldaia spenta..ok, siamo pure  senza cucina e senza acqua calda

Dolcezze vuole scappare.
Urge immediatamente maschera apotropaica.

Forse è meglio tornare al lavoro, va'!



Commenti

  1. Oh mamma e che è successo? Non vorrei essere nei tuoi panni guarda...

    Buon rientro!

    Maira

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  2. Il rientro e' sempre traumatico,il tuo e' esageratamente traumatico.
    Io in questo momento sono impegnata a controbattere su un blog con un tizio che getta fango sul sud.
    Non posso permetterlo!!!
    Ma si può?Nell'era della globalizzazione questo parla ancora di nord e sud...
    Tornando a te,pensa che fra qualche giorno la truppa sarà convocata al fronte e la base sarà finalmente libera.
    ...ma anche tu parti per il fronte;
    Niente,non hai speranza

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    1. Apprezzo i tuoi sforzi per difendere il Sud...ma è un po' difficile cambiare la testa di chi non vede al di là del proprio naso...In bocca al lupo,comunque, cara Don Chisciotte!
      Per quanto concerne la mia dolorosa historia...hai proprio ragione: non ho speranza, sigh!

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  3. Anche questo post l'avevo letto. Volevo darti tutta la mia solidarietà: i rientri sono peggio che le vacanze!!!

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