Di cose che non vorresti mai sentire 12
È inutile negarlo: la DAD è stata un utilissimo strumento che ha consentito alla scuola di restare viva nei duri e difficili momenti dei vari lockdown, quarantene, isolamenti, ma le conseguenze le pagheremo per molto tempo, non solo e non tanto per lo svolgimento dei programmi. Le ore di lezione in Prima sono FATICOSISSIME, tanto che Dolcezze, parafrasando un salmo, dichiara che "un'ora in Prima vale più che mille altrove". A parte l’ignoranza di contenuti essenziali (e per questo i ragazzi possono anche essere giustificatissimi) quello che manca è il livello base di scolarizzazione: certo, qualche mosca bianca c’è sempre, ma il grosso è costituito da adolescenti che hanno estrema difficoltà a controllare la propria fisicità e la loro favella. Più volte Dolcezze ha dovuto richiamare alcuni per l’eccessivo chiacchiericcio, per la distrazione, addirittura per le espressioni “colorite” di cui (se n’è accorta con orrore) SONO TOTALMENTE INCONSAPEVOLI. Mesi di microfoni spenti hanno convinto i ragazzi della “sordità” degli insegnanti, e quasi si sorprendono di essere richiamati. E poi la distrazione…Dolcezze molto spesso si accorge di parlare ad una platea di ragazzi con gli occhi persi nel vuoto, come se fossero liberi di dormire con le loro telecamere spente. Ma oggi ogni limite è stato superato.
Dolcezze entra in classe e si siede alla cattedra. Le si avvicina una ragazza di quelle brave, educate, corrette e le dice: “Professoressa, oggi sto proprio male. POTREBBE, PER FAVORE, LASCIARMI IN PACE?”
E Dolcezze, la Torquemada che, evidentemente, tormenta i suoi alunni, è rimasta senza parole.
La DaD è stata un utilissimo strumento? Forse per i docenti.
RispondiEliminaMio figlio frequenta la prima elementare, e dal 18 gennaio la preside ha deciso di chiudere la sua scuola, per l'aumentare dei contagi.
Siamo, quindi, in didattica a distanza.
Per un bambino che non sa leggere, né scrivere, è un'impresa. Le maestre continuano a mandarci decine di schede al giorno da stampare, ben consce del fatto che saremo noi genitori a doverle spiegare ai bambini, poiché questi dietro ad uno schermo non capiscono nulla.
Credimi, sono esausta. Sono ormai due anni che le scuole vengono aperte e chiuse a singhiozzi, senza alcun rispetto per famiglie e studenti.
Tanto si poteva fare per scongiurare nuove chiusure, ma non è stato fatto un bel niente.
Sono così arrabbiata, guarda.
Capisco che per voi docenti la DaD non sia edificante, ma credimi, il peggio lo vivono le famiglie e gli alunni che saranno sempre più ignoranti e stressati.
Ne verremo fuori? Inizio a dubitarne.
Sì, la Dad è stata uno strumento utilissimo e lo è ancora, ovviamente se è utilizzata in casi di estrema necessità. Se non ci fosse stata la possibilità di comunicare ed interagire scolasticamente da remoto, nel 2020 la scuola sarebbe finita l'8 marzo e poi, nel 2021, avremmo avuto mesi e mesi di nulla. La Dad ci ha consentito di dare agli alunni un
Eliminaminimo di normalità, un luogo di incontro, un impegno per cui alzarsi dal letto la mattina. Convengo che ha funzionato più alla scuola superiore che alla primaria, e per ovvi motivi: ragazzi più maturi, avvezzi all'uso di internet e social, hanno saputo sfruttare le possibilità offerte, se ben istradati. Con i piccoli è indispensabile una presenza fisica e l'esperienza delle maestre da remoto si perde un po'. Eppure, ti posso dire che mia sorella, maestra elementare, si è inventata tante e tali cose che i suoi piccoli non sono rimasti indietro, anzi, e ora che spesso ci troviamo in modalità mista, con metà classe a scuola e metà in classe, fa la stessa cosa. Certo, coi piccoli è obbligatoria la presenza di un adulto e questo può dare problemi, ma senza scuola e senza dad sarebbe molto peggio.
Letta ieri mattina e trovato molto divertente e pure surreale.
RispondiEliminaPoi a scuola un'alunna assai gentile ed educata ha avuto un attacco di panico, durante un pacioso esercizio sull'uso dei tempi verbali. E che attacco! A parte la crisi di pianto e i problemi respiratori aveva perso la sensibilità a un braccio e aveva dolori dappertutto. Per fortuna il personale dell'ambulanza ha identificato il misterioso male, e il nonno ha confermato che la madre della ragazza ne ha sofferto parecchio nei primi anni dopo lo sviluppo. Ti lascio immaginare che accidente ci siamo presi, noi in classe, i custodi e pure la preside convocata d'urgenza.
La ragazza non aveva espresso nessun desiderio di essere lasciata in pace, probabilmente perché del tutto ignara di quel che le stava per succedere. Ma, ecco, questi son tempi bui e forse è meglio non sottovalutare eventuali richieste di aiuto, per quanto formulate in modo goffo e inopportuno :(
quante cose di vita scolastica e fuori i nostri figli si tanno perdendo, tra una chiusura e l'altra!
RispondiEliminaBarbara
Se io avessi detto una cosa del genere ad una mia professoressa....sarei ancora in coma oggi da quante me ne avrebbero date i miei genitori
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