Della tazzina di caffè


Non è solo caffè.

In quel momento indefinito, fra il sonno e la veglia, quando tutto è attenuato, tra la luce che filtra dalle persiane e gli ultimi abbracci di Morfeo, il lontano borbottio della caffettiera e l'odore che arriva dalla cucina ti prendono per mano e ti conducono al nuovo giorno.

Ma non è solo caffè.

Mia Nonna mi portava il caffè tutte le mattine, quando dovevo andare a scuola prima e dopo all'università.  Quando poi ero sotto esami e volevo alzarmi prima per ripetere, allora lei si alzava prima ancora di me per potermelo preparare. Tante volte al mattino, quando sento il tintinnio della tazzina sul piattino e sto per aprire gli occhi, mi aspetto di vederla col suo sorriso di perla mentre mi augura il buon giorno. 

Poi il suo ruolo è stato assunto dal Genitore, con la differenza che lui bussava alla porta e chiedeva permesso prima di entrare nella mia camera. La tenerezza con cui dolcemente mi chiamava al risveglio mi consentiva di cominciare con un sorriso il nuovo giorno.

Non è solo caffè. 

E' la premura, l'attenzione, il desiderio di dare gioia all'altro, la coccola, il conforto, quasi, per averti dovuto strappare al sonno. Per questo la tazzina dev'essere accompagnata dal "Buongiorno" e non da "Svegliati, che è tardi" o, peggio, da "Alzati!".  

Basta così poco per far felice qualcuno. 

Non è solo caffè.

E' tornare ad essere bambina, figlia, protetta. E' smettere, per un attimo, di essere madre, di preoccuparti per gli altri, perché qualcuno si preoccupa per te.

Non è solo caffè.

Commenti

  1. Anche mia madre mi portava il caffè tutte le mattine e la sua voce dolcissima è ancora viva nella mia memoria. Ora il caffè me lo porta mio marito e capisco quanto possa essere importante questo momento.

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  2. Un pensiero dolce e commovente!

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    1. Ci sono momenti in cui questi pensieri tornano con più frequenza. E sono bei ricordi, anche se accompagnati dal rimpianto

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  3. No, non è solo caffè, è un rituale, e nella vita abbiamo bisogno anche di ritualità.

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  4. che bel ricordo, sarà che non bevo caffè e non ho mai avuto questo piacere! Ho portato a letto una sola volta il caffè a mio marito, la scorsa settimana e visto che è molto avido di parole, soprattutto quella di dire GRAZIE ho smesso di farlo!

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  5. Che nonni e genitori premurosi.... mai conosciute simili gentilezze. Anzi, pure la domenica ero io che mi alzavo per prima e cominciavo a pulire il soggiorno e preparare il dolce per il pranzo domenicale. Si vede che avevo già il karma della Cenerentola di famiglia.

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    1. In questo sono stata molto fortunata. Poi Cenerentola, ahimè, lo siamo tutte.

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  6. I nonni sono l'affetto assoluto, sono indiscussi e indiscutibili. Ciò detto, il caffè e io, on fait deux. L'odore è squisito, ma mi fa stare malissimo, vorrei aprirmi la testa come una zucca. Una volta, col Nescafè poi che avevo preso per lavorare sono stata male tre giorni come se avessi ingurgitato tre bottiglie di whisky d'un fiato. Quindi capisco la carica emotiva del post, ma la tazzina fa paradossalmente da anti climax a quelli che sono ricordi e tristezze indelebili.

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