Della scuola ai tempi del Coronavirus 7

alunni con la mascherine a scuola (Gettyimages)


La scuola è  ricominciata. In presenza. Tutta la classe insieme. 

Le aule con la postazione dei banchi delimitata dallo scotch, le finestre aperte e la porta spalancata. I volti coperti con le mascherine, con 30° almeno.

Alla gioia per la ripresa delle attività, si aggiunge, ahimè,  la fatica di un lavoro difficile da gestire: i banchi, anche se senza rotelle, " camminano"  ("Professoressa, qua arriva il sole! Mi sto cuocendo!"), dalle finestre,  insieme con l'aria scacciagermi, arrivano i gas di scarico dei camion in salita, i rumori del traffico, le sirene delle ambulanze ("Professoressa, non sentiamo niente: possiamo chiudere?"). La porta, poi,  è l'elemento di distrazione numero uno, visto che, anche se contingentati,  gli alunni delle altre classi si spostano, vuoi per recarsi ai servizi, vuoi per raggiungere i laboratori e, passando, mirano e sono mirati.

I ragazzi di Prima sembrano in difficoltà proprio a star seduti. C'è un ragazzo che fa cadere apposta la penna a terra per potersi alzare a riprenderla e quello che sotto il banco, con aria indifferente ed una sola mano, strappa un foglio dal quaderno e lo appallottola per poter poi raggiungere il cestino della differenziata per buttarla. Due anni di DAD non sono passati senza conseguenze.

Il problema, però, grosso è la mascherina, e non solo per i ragazzi. Dolcezze parla ininterrottamente e  ha il fiato decisamente corto. Esce da scuola col mal di testa ormai tutti i giorni e spera che l'autunno arrivi finalmente, per poter almeno evitare l'effetto adesivo sulla faccia. 

E poi il problema ancora più grosso: Dolcezze ancora non conosce i volti dei suoi alunni. Certo, è bravissima a leggere nei loro occhi la speranza, il sonno, la gioia o la noia, ma non conosce il loro sorriso, e questo è terribile. 

Ogni giorno arriva la notizia di qualche positivo nelle varie classi, ogni giorno attendiamo con timore che arrivino circolari indesiderate. 

La scuola è ricominciata. In presenza. Andiamo avanti e speriamo bene.

Commenti

  1. Non riesco ad immaginare più la scuola di prima con tutto quello che è successo ma la DAD ha fatto un sacco di danni!!! Tantissimi danni e spero davvero che le conseguire non siamo peggiori di quello che vedo qui da me...
    I ragazzi sono stati bravissimi a gestire una situazione che nessuno avrebbe mai previsto ma le conseguenze quali saranno?? Mia figlia aveva perso completamente lo stimolo allo studio, infatti è stata bocciata, ma quello che è peggio non ha più voluto uscire di casa. Per mesi mi son sentita dire, quando l'emergenza era "finita" 'non voglio vendere gente', 'sto bene in camera da sola', non mi interessa vedere gli amici' ecc .. È stato terribile ma per fortuna io e mio marito siamo riusciti a farla uscire di nuovo.
    Di certo anche per i professori il problema c'è stato e trovarsi a organizzare uno studio così diverso da quello che era una volta è stato altrettanto difficoltoso.
    L'unica cosa è che spero per tutti è che la DAD sia solo un bruttissimo ricordo e a Dolcezze un grande augurio e tanta forza!!!!! 💪💪💪
    Kisssssssssssssss

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    1. Proprio oggi una mamma mi ha comunicato che la figlia è seguita da un neuropsichiatra infantile: i ragazzi hanno pagato tanto e i più fragili ancora di più

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  2. Te non conosci i visi dei ragazzi di prima, mio figlio che ha cambiato metà insegnanti(e ne manca ancora uno che non si sa se mai arriverà), non sa che faccia abbiamo sia i nuovi che quelli dello scorso anno!!!!
    In bocca al lupo, sperando che quella circolare non arrivi mai....
    Barbara

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    1. E speriamo, veramente! Sai che non avevo badato al fatto che il problema fosse reciproco!

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  3. mi ha colpito tanto questo post, davvero, i volti travisati sembrano il minimo dei problemi, e invece sono così importanti!

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    1. Fondamentali. E non vedere i sorrisi (e a volte non capire neanche chi parla!) è veramente terribile

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  4. Quando dalle elementari ci hanno presentato (in remoto, ça va sans dire) le future prime non è stata solo la mia a sembrare la corte dei miracoli. E mi è venuto da pensare che tutta questa gran raccolta di disastri umani afflitti da cali di attenzione, difficoltà di concentrazione e debolezze varie vengono da due anni di pandemia con tutte le restrizioni psicologiche e sociali relative.
    Speriamo di vederli tutti rifiorire al più presto!

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    1. Me lo auguro. A parte i due che non riescono a stare fermi , ci sono due ragazzi che non guardano negli occhi né me né i compagni . E non dirmi che è cosa da poco

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  5. 'Non conosce i sorrisi'... mi colpisce molto questa frase, che purtroppo racchiude la tristezza del momento.

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    1. Cercando comunque un momento di speranza, ho notato che anche gli occhi ridono! Per questo ho detto ai Primini di sorridere sempre!

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