Di attese e di (ri)nascite



Il finale per #insieme raccontiamo 19 è nato così, in un’ora di assistenza per il compito in classe. Era venuto fuori con tutta la sua forza emotiva partendo dalla mia esperienza di Villa Arzilla 2. Nella donna che guardava la casa di fronte si nascondeva Zio 2 che sapevo essere stato ricoverato due giorni prima e che mi accingevo ad andare a visitare. La sottile inquietudine che serpeggiava nel mio testo aveva però un’altra natura, anche se io non potevo saperlo. Uscita da scuola è arrivata quella telefonata: “Zia 1 sta male, la stiamo ricoverando”.

Quando sono arrivata lei già non c’era più, anche se respirava ancora. Le ho parlato, l’ho accarezzata, le ho preso la mano, ma lei non mi ha sentito. Per il medico non avrebbe passato la nottata, ma il suo grandissimo cuore ha tenuto e continua a tenere. E doveva essere così perché chi ha amato tanto e dato tanto per 86 anni, ha un cuore forte e allenato per battere ancora, nonostante tutto.

Non so dove è adesso. Il suo corpo è qui, inerte e silenzioso, ma non so se lei c’ è ancora. Domenica ho visto un barlume nei suoi occhi e ho capito che, non so come, lei mi aveva riconosciuto e sapeva che sono qui. Poi se n’è andata di nuovo, e non so se tornerà ancora.

Non è la prima volta che accompagno qualcuno dall’altra parte, che aspetto con lui Sorella Morte, ma stavolta lo vivo da sola: io e lei…e basta, perché l’Amato Bene deve occuparsi degli altri zii e qui al Paese ci siamo solo noi. I ragazzi sono a casa, perché la vita va avanti e, in aggiunta, ci sono i Genitori a cui badare. 
Ciò che mi tormenta è il non poter fare nulla, se non stare qui, con lei, iuxta crucem.

Quant’è difficile morire! E’ un travaglio come nascere: si soffre, si sbuffa, sì …ma nel nascere si è in due: c’è tua madre che spinge per te, che si apre per te.  A morire sei solo. Se sei fortunato hai qualcuno accanto, ma la fatica è solo tua. Tu ti affanni, ti contorci, ti sforzi di passare dal canale buio, ma nessuno ti aiuta…devi farcela da solo. Forse ti sei preparato a questo momento, forse hai accompagnato qualcuno, ma adesso è tutto nuovo e difficile. Chi ci insegna a morire? Anzi, chi ci ha insegnato a vivere?   
Qualcuno ci ha spiegato come usare un cucchiaio, come si allacciano le scarpe, a parlare, a leggere, ma a vivere abbiamo imparato vivendo. 

Così forse è anche per il morire: impareremo solo morendo.

Commenti

  1. Ciao Dolcezze, sono momenti molto delicati e difficili...io credo che una presenza affettuosa e discreta sia comunque d'aiuto alla persona anche se sembra non avvertire nulla o quasi, un abbraccio!
    Carmen

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  2. Avere accanto chi ami e ti ama...sono certa che aiuti ad attraversare ..., e sarà solo un passo che farà zia Luciuzza, tra il lasciare la tua mano e prendere la Sua..
    :'
    :*

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  3. Sì, temo che a morire si impari solo morendo. Ma avere accanto qualcuno che ti è caro in quel momento e che... no, non ti può "aiutare", se non nel modo con cui noi umani ci aiutiamo, tenendoci compagna. Ma avere vicino qualcuno che ti è caro in quel momento sono convinta che è importantissimo, anche se purtroppo non sempre è possibile.
    Un saluto:)

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  4. che tristezza...mio padre se ne è andato nel brevissimo tempo in cui mi aveva convinta di andare a riposare un pò...come avesse voluto esentarmi da quei momenti...non mi sono ancora data pace...Non so come sia andarsene, non so se mi abbia chiamata...se abbia sbuffato o quello che scrivi tu. Solo pensarci mi fa salire le lacrime.

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  5. Ho visto quella fatica di morire con alcuni cari, tra cui mia nonna. Anche il suo cuore batteva forte mentre tutto il resto cedeva, ma lui non mollava, continuava a battere. E mia mamma espresse a voce alta le tue stesse considerazioni riguardo alla fatica e alla solitudine del morire. Però anch'io sono convinta che pur nella fatica e nell'incoscienza, in quei momenti avere accanto i tuoi cari ed essere accompagnato aiuta... aiuta chi se ne sta andando e aiuta chi lo accompagna... anche se è tanto dura.

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  6. Carissima Dolcezze, hai proprio ragione. Ci ritroviamo da soli ad affrontare il momento forse più difficile della vita ma la presenza e le preghiere delle persone care e che ci vogliono bene ci può aiutare ad afftontarlo meglio.
    Un forte abbraccio e la mia vicinanza
    Maria

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