Dell'orrore e della vergogna
In
questo blog difficilmente parlo di temi di attualità, è successo forse solo una volta, perché questo è il mio "lusus" e quando si gioca non si può
pensare alle cose serie. Ma questo è anche il luogo in cui parlo di “cose mie”
e di “cose mie” voglio parlare oggi, che sono sconvolta e sconcertata da quanto
appreso ieri (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2014/10/09/news/).
Mi
sconcerta l’accaduto: solo nei cartoni animati e nei fumetti troviamo “giochi”
e “scherzi” che possono somigliare a questi, ma dubito fortemente che pure un
bambino non sappia che il gioco è una cosa e la realtà è un’altra.
Mi
sconcertano gli autori: tre ventiquattrenni, di cui uno, addirittura, padre di
un bambino di due anni. Non c’è, quindi, nemmeno la scusante della minore età,
dell’inconsapevolezza: c’è solo una stupida e feroce crudeltà, ancora più
ingiustificabile perché immotivata e perché su un ragazzino di 14 anni.
Oggi
guardavo i miei alunnetti di prima, con le loro facce tonde e imberbi e con i
loro sguardi buoni e mi chiedevo come si possa solo pensare a fare male a
bambini del genere. Eppure succede, purtroppo, e nelle forme più varie, di cui
quest’ultima è solo una variante, ancorché orribile.
Mi
sconcertano i complici: come puoi non fermare chi compie violenze del genere e,
anzi, filmare l’”impresa” col telefonino?
Mi
sconcerta ciò che sta intorno: i familiari dell’esecutore materiale parlano di “gioco
finito male”.
MA STIAMO SCHERZANDO?
Come si può definire un gioco esercitare una violenza così folle e così gratuita? E, ripeto, non stiamo parlando del bambino di 4 anni che spinge il coetaneo giù dalla scale e gli fa rompere l’osso del collo…stiamo parlando di un ventiquattrenne padre di figli.
MA STIAMO SCHERZANDO?
Come si può definire un gioco esercitare una violenza così folle e così gratuita? E, ripeto, non stiamo parlando del bambino di 4 anni che spinge il coetaneo giù dalla scale e gli fa rompere l’osso del collo…stiamo parlando di un ventiquattrenne padre di figli.
Onestamente
io, da genitore, mi chiedo come, con tutto l’amore di questo mondo, sia
possibile giustificare chi ha compiuto simili orrori.
Non
si può dire: “E’ un bravo ragazzo”.
Un bravo ragazzo ad una cosa del genere non ci pensa neanche, perché è al di fuori della logica e della normalità.
Un bravo ragazzo ad una cosa del genere non ci pensa neanche, perché è al di fuori della logica e della normalità.
Un
bravo ragazzo non esercita il proprio potere derivante dalla maggiore età,
dalla maggiore forza fisica, dal maggiore “carisma” individuale per usare
violenza bruta contro un debole.
Mi
dispiace, non sono bravi ragazzi.
E
forse anche noi non siamo bravi genitori e bravi educatori se non sappiamo far
percepire ai nostri ragazzi il sottile discrimine tra ciò che è bene e ciò che
è male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
…o
forse aveva ragione W. Golding quando scriveva che “l’uomo produce il male come
le api producono il miele” ed è proprio “Il signore delle mosche” che propongo
per questo Venerdì del libro: grande classico, sicuramente molto conosciuto, ma
che forse non fa male rileggere e meditare.
Sono assolutamente d'accordo... E' impensabile una cosa simile, non so come possa venire in mente a dei ragazzi della mia età. Anzi, a dire il vero non so nemmeno come possa venire in mente a dei ragazzini, figuriamoci a degli adulti!!!
RispondiEliminaSenza parole...
Maira
Lessi molto di malavoglia Il signore delle mosche qualche anno fa, quando facevo una supplenza a un insegnante che l'aveva scelto... come libro di narrativa per una prima media. Giuro. Quando le telefonai per avere un po' di consegne lei mi disse che in effetti, riguardandolo si era resa conto che la scena notturna "era un po' forte". Mi mancarono le parole per commentare, e infatti non commentai, mi limitai a suggerire che, forse, visto che l'aveva scelto lei e che sarebbe mancata per un solo mese, magari era meglio che in quelmese io sospendessi la lettura - tradotto dal giapponese hejan suona come "Tu ti sei messa in questo pasticcio e tu ti ci levi, io me ne lavo le mani". Ai bambini piaceva, e da un piccolo sondaggio scoprii che tutti davano per scontato che sarebbe finito bene. Mi guardai bene dal disilluderli, e mi concentrai soprattutto sulla grammatica.
RispondiEliminaL'episodio che citi (...chiamiamolo episodio...) è di quelli che lasciano davvero sconcertati. Mentre leggevo un piccolo resoconto mi è tornata a mente la teoria sottesa a molti romanzi della Christie: qualcuno nasce tarato, e non c'è educazione che tenga. Di "bravo ragazzo" non mi par proprio il caso di parlare.
Oggi ascoltavo il delirio della suocera di questo idiota che si proclamava fiera di cotanto genero dicendo che se avesse voluto fare del male avrebbe usato altro e che poveretto non conosceva l'uso del compressore...
RispondiEliminaDi fronte a tanta ignoranza non so proprio cosa si possa fare.
Il divario fra le persone civili e questi elementi pseudoumani si misura proprio in queste circostanze.Loro non vogliono progredire,migliorare,affrancarsi dal loro degrado umano e culturale,no loro ci stanno bene e pensano che l'unica vera ingiustizia consista nella mancanza di denaro.
@ Maira: in effetti, non ci sono parole...
RispondiElimina@Murasaki: purtroppo miss Agatha aveva ragione, ma in questo caso non mi pare che ci sia neanche l'educazione (vedi quanto riferito da Solsido), ma solo ignoranza crassa. Su Il signore delle mosche, convengo che per la prima media sia un po' troppo, ma io lo faccio spesso leggere al biennio, perché è un ottimo spunto di riflessione, anche se, certamente, non molto ottimista. Ti confesso che il collegamento mi è venuto spontaneo mentre leggevo di questo orrore.
@ Solsido: Per questo io insisto sempre sulla necessità della formazione. Cosa possiamo aspettarci dai figli di una società che non sta attenta ad educare, ma propone modelli discutibili, se non perversi e valuta la persona meno di un paio di scarpe firmate o di un telefonino? Così si è perso di vista il significato della dignità (propria e altrui) e del rispetto (di sé e degli altri)...e questo episodio ne è uno dei frutti
Mi ero persa la notizia è sono andata a leggere l'articolo a cui rimandi.
RispondiEliminaA parte che se i tre hanno precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio, già per questo sono tutt'altro che bravi ragazzi ma...non riesco a credere che si possa essere così crudeli e stupidi. Anche la stupidità e l'ignoranza, vanno puniti, quando si giunge a questo punto.
Altro che scusanti.
È questo povero ragazzino, come ne uscirà? E non parlo delle ferite fisiche, già di per se' molto gravi.
Sentire queste notizie mi lascia in uno stato ... che ci metto tempo a riprendere possesso di quel sano senso di fiducia mi fa guardare al prossimo. I rapporti tra esseri umani dovrebbero essere una cosa preziosa. Questi mostri non hanno le basi per vivere in società. Sono la negazione dell'evoluzione. Sono tornare indietro...sono inutili e dannosi. Ecco potrei continuare ma penso di essermi spiegata. Spero solo che il povero bambino vittima di questo incubo abbia la voglia e la forza di aprirsi ancora al mondo con la fiducia necessaria per dare un senso pieno alla vita.
RispondiEliminaUn abbraccio ♡
@ Mamma Avvocato: Infatti: il mio primo pensiero è a lui, perché mi chiedo come un ragazzino possa tornare a fidarsi del mondo, dopo tutto questo
RispondiElimina@ Fabiola: Penso che avrà bisogno di molto aiuto. La buona notizia è che fisicamente sta meglio. Confidiamo nel tempo e nell'affetto dei suoi cari. Sulla mostruosità degli autori...qualunque cosa diciamo è sempre insufficiente
Effettivamente Il signore delle mosche non è per tutti, ma, se si ha il privilegio di apprezzarlo, è un grande libro che spiega molte cose. E questa storia è agghiacciante.
RispondiEliminaPer me la prima lettura è stata un pugno allo stomaco: istintivamente rifiutavo l'idea del male
Elimina"connaturato"all'uomo. Poi,
appunto come scrivi tu, ho
capito che era una lettura "utile". Per questo continuo a proporla
Il libro non l'ho letto.... e resto senza parole davanti a notizie di questo tipo....
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