Dell'adolescente femmina in shopping parte 2°( e Dei libri dell'anno 22)


L'adolescente femmina in shopping  è una scheggia impazzita: gira per negozi in modo ossessivo e compulsivo, guardando TUTTE le vetrine, TUTTE le grucce, TUTTE le paia di scarpe per poi sentenziare... 
(No, non sto sbagliando col copincolla...il post comincia esattamente allo stesso modo del precedente,è il seguito che è diverso...
Riprendiamo...)

L'adolescente femmina in shopping  è una scheggia impazzita: gira per negozi in modo ossessivo e compulsivo, guardando TUTTE le vetrine, TUTTE le grucce, TUTTE le paia di scarpe per poi sentenziare ammirata. "Ci sono cose bellissime! Mi piace tutto!".
Quando si verifica la particolare congiuntura astrale che spinge l'adolescente femmina all'acquisto selvaggio è bene che la mamma bancomat sparisca e l'abbandoni al suo destino, perché altrimenti si troverà a girare per ore in negozi improponibili, dove dovrà cercare le "mirabilia" che le amiche hanno trovato, straccetti inguardabili per la madre, abiti "indispensabili " per la figlia. E guai se la genitrice osa sottolineare che, forse, la qualità dei prodotti esaminati è modestissima, guai se si permette di evidenziarne i difetti...sarà immediatamente tacciata di essere una che non capisce niente di moda giovanile, una che ha perso di vista la modernità... praticamente una vecchia. Dopo lunghi tira e molla, le due donne si accorderanno per l'abitino meno peggio che verrà trionfalmente portato a casa e appeso nell'armadio, da cui uscirà forse una sola volta, perché presto la signorina si renderà conto che l'acquisto forse non era granché.

Quando, invece, l'adolescente in shopping non ha bisogno del bancomat, esce con altre della stessa specie e invade negozi e centri commerciali, soprattutto nel fine settimana. Come nugoli di cavallette, le fanciulle si addensano attorno a smalti, trucchi e profumi, riempendo buste di prodotti che verranno usati per "giocare" a casa, in compagnia delle amiche "tanto costano pochissimo". 

Se lo sciame si dirige ad un negozio di scarpe, puoi star certa che l'attenzione si poserà solo su calzature inquietanti, che somigliano ad armi improprie e su cui, soprattutto, le fanciulle non sanno camminare. Dopo i consueti gridolini "Bellissime! Meravigliose! Le voglio!"...e soprattutto dopo 3 passi, le scarpe verranno abbandonate sul pavimento del negozio in ordine sparso, con grande gioia delle commesse. 
Difficilmente la genitrice è invitata a partecipare a queste particolari "sedute di shopping" perché si sa già che si opporrà decisamente a tutto ciò che possa incrinare le caviglie della figliola, che, quindi, dovrà accontentarsi e lamentare: "Però la mamma di Tizia le compra le scarpe col tacco! SOLO TU SEI CRUDELE!"

Come  già raccontato, queste interessanti e impegnative  sedute di shopping, non sono assolutamente risolutive, né riescono a fornire all'adolescente femmina il guardaroba necessario ad affrontare le emergenze festaiole (e, a volte, neanche la quotidianeità). 
Ciò spiega perché il portafoglio della genitrice di un'adolescente sia spesso vuoto e l'armadio della di lei figlia...troppo pieno.

Potrebbe comprare senza problemi tutto quello che vuole Jo, la protagonista del romanzo che propongo oggi per il venerdì del libro, “Le cose che non ho” di G. Delacourt



Jo, infatti, con una semplice schedina da 2 euro, vince 18 milioni e passa, ma non ne è particolarmente felice. Lei è una tranquilla signora di 48 anni, con un marito che ama ma che forse non la riama abbastanza, due figli già grandi e un lavoro di merciaia che la soddisfa molto; ha aperto un blog che ha centinaia di contatti e delle amiche fidate e custodisce gelosamente il dolore per la perdita di una figlia appena nata e il rammarico per essersi un po’ lasciata andare e aver preso troppi chili.
Nasconde l’assegno, perché ha paura che tutto quel denaro possa modificare la sua vita, anche se le permetterebbe di comprare quelle piccole cose che desidera e regalare a suo marito la bella macchina e il grande televisore che sogna da tempo. 
Passano i giorni e dal suo racconto noi scopriamo i tanti piccoli dolori che costellano la sua esistenza, i suoi sogni (tutti molto semplici, in verità), le sue speranze. Jo non vuole tanto, vuole solo amare ed essere amata…e tutti quei soldi non le servono. Finché qualcun altro decide per lei e lì, sul serio, la sua vita cambia. 

Il romanzo mi è piaciuto, ma non mi ha convinto del tutto. E’ una storia bella, scritta bene, ma, se fosse il tema di un mio alunno, scriverei “Buono lo spunto, ma poteva essere meglio sviluppato”. Nel romanzo sono accennate molte tematiche che poi, però, vengono lasciate lì, forse per eccesso di brevitas. 
E’ comunque una buona lettura, che ci fa riflettere su cosa sia veramente la felicità e che scandaglia con rara sensibilità l’animo femminile, anche se in certe parti l’occhio attento capisce che lo scrittore è un uomo: nessuna donna parlerebbe di sé e di alcuni aspetti della sua vita con tanta crudezza.

 











Commenti

  1. ah ah ora sono di corsa, non ho letto tutto ma torno e tu per favore fai un elenco da qualche parte di tutti questi libercoli perché li leggerò uno ad uno...

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  2. Io sono stata ancora più crudele nella mia recensione:ho scritto che sembravano appunti per un romanzo.Non mi ha convinto questo libro l'ho trovato incoerente e incompiuto proprio per la sua eccessiva concisione.Concordo con te sul fatto che una donna non userebbe certe parole per parlare di se stessa ma forse noi siamo antiche.
    Sulle adolescenti mi sono già espressa,ma certe madri sono peggio delle figlie.Che bisogno c'è di vestirle come delle mini donne a 12 anni?.E i tacchi di 12 centimetri?E quelle stoffe acriliche che dopo 5 minuti ti appestano l'aria con il loro sudore?
    Capisco che oggi le ragazze hanno più occasioni di uscire ,anche se io frequentando il conservatorio e i concerti ero spesso fuori,e quindi hanno bisogno di cambiare ma da qui a vestirsi come se dovessero fare un provino per striscia la notizia ce ne vuole....

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  3. ...mi sto preparando a dovere all'adolescenza dei miei cuccioli... è ancora un po' lontanuccia ma nel leggere i tuoi post "mi sto facendo le ossa fin da subito"... il libro mi è nuovo. la copertina mi piace molto... la trama non sembra male e, anche se non ti è sembrato il massimo, credo che potrei leggerlo... magari per staccare da qualche lettura più impegnativa.
    Grazie per le perle che ci doni sull'universo adolescenziale!

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  4. La trama mi ispira, perchè sono riflessioni sempre molto utili, però il fatto che non ti abbia convinto....magari lo prendo in biblioteca, anzichè comprarlo!

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  5. Un po', ti devo dire, nonostante le tue riserve c'è qualcosa nella tua descrizione che mi fa incuriosire di questo libro. Vediamo.

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  6. @ monica: a tua disposizione!
    @solsido: concordo con te. A volte le mamme sono troppo disponibili ad accontentare le richieste "da grandi" delle loro figlie. A volte cedono per sfinimento. ..parlo x esperienza personale.
    @Stefania: lo scopo è questo:creare un vademecum x mamme di bimbi piccoli perché non si turbino quando diventano grandi;-)
    @mammavvocato: ripeto, nonostante le mie perplessità è un bel libro. ..aspetto di confrontarmi co n te quando lo avrai letto
    @ la povna:vale quanto detto sopra:è un bel libro ma ti lascia qualche dubbio.
    Aspetto il tuo parere

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  7. Belle queste riflessioni!
    Io non amo fare shopping con le ragazze. Ma quando tocca tocca!
    Per fortuna non sono troppo esigenti e si accontentano!
    Un abbraccio Maria

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  8. quando io vado in giro sono un po' pazza specialmente per le scarpe come scritto in questo post, ma farei meglio a leggere questo libro.
    Bel post.

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