Della macumba

 


Domenica Dolcezze si sveglia con un fortissimo raffreddore.  Poiché è un giorno di badanza,  bardata di mascherina va dalla Genitrice alla quale, nonostante tutte le precauzioni,  fa dono dei suoi virus (come si è poi visto martedì). Domenica sera una Dolcezze febbricitante conclude che non potrà andare a scuola.

Lunedì mattina, dopo una notte insonne, chiama il medico per il certificato.  "Avrei bisogno di un giorno... " "Con la tosse che sento e la febbre che si ritrova  non credo basti" " Ma io DEVO andare a scuola"- risponde la Stachanova. "Almeno due, e ci aggiorniamo a domani sera".

Il medico fiscale, arrivato a verificare che Dolcezze non avesse voluto prolungare il weekend conferma che ci vorranno ben più di due giorni per smaltire quella forma influenzale che non sarà Covid, ma non è niente male.

Martedì Dolcezze ha ancora la febbre: "Domani, signora, non può rientrare.  Le do fino a venerdì" "Ma no, dottore! Vedrà che domani starò meglio. Giovedì ho compito in Quarta: DEVO RIENTRARE" "Le aggiungo comunque un giorno, e incrociamo le dita".

Mercoledì Dolcezze si sente meglio.  Certo ha una voce da trombone, tossisce ogni due minuti, ha il naso di Mastro Ciliegia, ma un raffreddore non l'ha mai fermata, accidenti! Chiama a scuola e comunica che sì, giovedì sarà regolarmente presente. Del resto ha compito in Quarta. Il pomeriggio le arriva un messaggio della rappresentante nella chat di classe: "Come sta prof? Ci scusi, ma volevamo ragguagli sulla traduzione di domani..." "Tranquilli,  ragazzi, PER QUESTA VOLTA non ci sarà traduzione,  ma solo una prova strutturata di letteratura " E da qui un profluvio di bacini, bacetti, ringraziamenti e gattini adoranti. 

Qualcosa, però, non deve aver funzionato. All'improvviso,  come punta da uno spillone infernale, Dolcezze si è piegata in due e non è più riuscita a muoversi. A nulla sono serviti massaggi e frizioni: è dovuta ricorrere alla puntura dell'Amato Bene e ancora langue nel suo letto di dolore. Ha dovuto chiamare il medico per chiedere altri due giorni e ha subito i suoi improperi: "Si rende conto che, se mi avesse ascoltato, avrei fatto un solo certificato anziché tre?" La Stachanova non sta a spiegargli che è tutta colpa della macumba della Quarta e promette che, d'ora in poi, ubbidirà ciecamente a ogni sua prescrizione.  

Poi, però, riflette: ma se già aveva detto che non ci sarebbe stata la traduzione, com'è che la macumba è andata avanti?  E se avesse mantenuto il progetto originario?  

Trema al solo pensiero!  

Commenti

  1. Guarda è da fine ottobre che lotto con guai vari e relativi certificati. Mettiti calma ché è più semplice recuperare un compito che la salute. L’ho visto in questi giorni. Pellegrina

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  2. Anch'io faccio sempre così. Prendo i giorni di malattia col contagocce pensando agli impegni scolastici e il mio medico ogni volta poco ci manca e mi prende a parolacce. Sigh! Cornuta e mazziata.

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  3. Va bene, ci caschiamo tutte (sì, ho scritto tuttE perché gli uomini che lavorano nel comparto scolastico di solito per queste cose mostrano un briciolo di buon senso) e io sono davvero l’ultima che può criticare sì demenziale atteggiamento. Ma da qui a sospettare una povera classe innocente di praticare rituali pagàni davvero c’è ne corre! 🤣😂🤣
    (Murasaki in versione Altamente sarcastica)

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  4. Chissà come hanno reagito i ragazzi in chat 😂 Ma poi il dottore che fa il cazziatone? Tutte a te capitano, dovresti scrivere un libro 😂

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