Di farmaci innovativi e taumaturgici


Denominazione

DOLCEZZINA 500 mg

Categoria

Farmaco appartenente alla categoria degli antidepressivi e dei ricostituenti. Trattasi di una potente vitamina recentemente sintetizzata, dell’altissimo potere taumaturgico. 

Indicazioni

Ogni patologia genitoriale riceve da questa molecola un fortissimo miglioramento: Dolcezzina fa diminuire l'artrite, abbassa il colesterolo, riduce i movimenti parkinsoniani, favorisce il sonno, è un antiemetico, regola il battito cardiaco e stimola l’appetito. 

Posologia

Il farmaco deve essere assunto almeno 3 volte al giorno, senza vincoli di orario. 

Avvertenze e precauzioni

La somministrazione deve essere continuativa, perché la sospensione, anche accidentale, del farmaco può comportare un aggravarsi delle condizioni generali.

Possibili effetti indesiderati

Crea dipendenza



Commenti

  1. Funziona solo con la Genitrice, immagino.
    Ormai i figli hanno bisogno di ben altro.
    Ma in fondo, ora sei tu la mamma e lei è tornata bambina.
    Non farle mancare questa preziosa medicina, almeno finché non si esauriscono le scorte.

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    1. Io ce la sto mettendo tutta a rimpinguare le scorte...Incrociamo le dita!

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  2. Il farmaco in questione ottimo per carità però è inopportunamente stato somministrato anche in "formula digitale". Nel bugiardino non si faceva menzione del fatto che crea in questo caso fortissima dipendenza.
    Nel mio caso alla PazienteGenitrice che tutto è tranne "paziente" il suddetto farmaco in forma di "videocall wa" ha dato ottimi risultati di ripresa su tutti i fronti di salute.
    La sottoscritta pero ora soffre di crisi da stress post traumatico all ennesimo squillo del cellulare causa sovradosaggio del predetto farmaco.
    Che dire? attenti alla posologia.
    P

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    1. Qui siamo proprio in presenza, altro che videocall! E comunque lo squillo del telefono terrorizza anche me...

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  3. Ci sono passata anch’io. Per fortuna, nel mio caso, siamo in fase di remissione - il famoso telefono che squilla a tarda sera o all’alba... Se il tramonto della vita fosse più dolce quanto meglio ne approfitteremmo tutte. Pellegrina

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    1. Ni, in realtà. Suo marito non fa così, ha cinque anni di più e una storia pregressa di malanni da far paura. Per fortuna sta ancora in piedi, guida, fa la spesa ecc. con una testa ragionevolmente sulle spalle. Il cielo lo conservi. Pellegrina

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    2. Ci vuole fortuna, appunto. Mio padre, sano come un pesce e vitalissimo è stato devastato da un embolo partito da un intervento ortopedico: sette anni di grave invalidità e di sconforto perché era lucidissimo e, tra le altre cose, non poteva leggere. Ci vuole fortuna.

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