Della Poesia



Ieri Dolcezze è rientrata a scuola e, presa dall'ansia per l'esame di stato imminente, senza frapporre alcun indugio ha cominciato a spiegare Ungaretti.

Come al solito si infervora, fa un excursus sui poeti del Novecento già studiati, ne sottolinea le caratteristiche, lo stile, la forma...del resto si deve ripassare bene in vista della prova finale. Poi comincia a spiegare Ungaretti,  partendo dalla poesia In memoria. La legge, la collega all'esperienza biografica del poeta, evidenzia la sua condizione di sradicato e, all'improvviso, dal fondo si alza la mano di Distaccato: "Professoressa, ma perché questo poeta è così importante? Questa poesia mi sembra abbastanza banale, quasi in prosa: non ci vedo tutta questa bellezza". Dolcezze resta senza basita: questo, in tanti anni di onorato servizio, non glielo aveva detto nessuno. Riprende a parlare, accenna alla forza delle parole, chiarisce qual è il significato sottinteso della poesia...e suona la campana. Il collega è già dietro la porta e non può fermarsi oltre. Per tutto il pomeriggio riflette sull'intervento dell'alunno e si chiede com'è che la forza della Poesia non abbia "bucato" la barriera di distrazione, di superficialità, di indifferenza che tanto spesso, in questi tempi bui, caratterizza i ragazzi.

Oggi rientra in classe e riprende la spiegazione, non senza inquietudine. Legge I fiumi, poi Sono una creatura, poi Veglia, poi Fratelli. Ci si confronta, si attualizza e tutta la classe è variamente partecipe: tutti intervengono tranne Distaccato. Dolcezze è ancora più turbata. 

Suona la campana, ma stavolta è la ricreazione. Dolcezze si ferma a sistemare il registro e, quando solleva la testa, si accorge che Distaccato le sta ronzando intorno

"Hai bisogno di qualcosa?" 

"Volevo dirle che ho capito. Mentre spiegava ho capito bene cosa intendeva Ungaretti quando si sentiva "docile fibra dell'universo" e quelle "occulte mani che m'intridono" danno anche a me la felicità. E cosa c'è di più banale della "bocca digrignata " e del "compagno massacrato" di Veglia? Sono parole comuni, ma quanto pesano, professoressa! Mi sono ritrovato in alcuni versi, che parlavano proprio a me. La poesia si deve ascoltare, non leggere distrattamente. e allora diventa Vita. "

Dolcezze ha quasi le lacrime agli occhi. Ungaretti è arrivato, anzi, ha sfondato. 

E lei, per oggi, si è guadagnata la pagnotta.



Commenti

  1. I ragazzi sanno sempre stupirci, bisogna avere pazienza e lasciare che le radici del bene e dei valori che cerchiamo di trasmettergli facciano breccia nella loro apparente impenetrabilita'. Cara, sono contenta che sei rientrata, significa che il peggio è passato. Un abbraccio ❤

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  2. Distaccato ha colto la meraviglia e sono sicura che la porterà sempre con sé. C'è un momento in ognuno di noi in cui si svela la Bellezza, i tempi sono diversi ma l'importante è che accada.
    Tu hai contribuito all'evento ma il ragazzo era già pronto perché il suo turbamento lasciava intendere una ricerca.
    Non tutti si pongono queste domande quindi puoi cambiargli il nome.

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  3. bello quando i ragazzi intervengono e si interessano del passato, bravo Distaccato che ha ritrovato qualcosa in se in Ungaretti.

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  4. Bravissima! E bravissimo anche Distaccato che è riuscito a cogliere Ungaretti.

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  5. Posso dire che mi sono venute le lacrime agli occhi? I ragazzi hanno un universo dentro di loro, fatto di incalcolabili sfaccettature di sentimenti. E non sanno di averlo. Bravissima per aver aiutato Distaccato ad intravere quell'universo.

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  6. In memoria è una poesia meno immediata di altre (per esempio di Veglia), e affronta un tema complesso, difficile da cogliere per un ragazzo se non l'ha toccato con mano molto da vicino, perché i ragazzi han radici leggere e sopportano bene lo sradicamento anche quando avviene in modo traumatico. Quel che colpisce invece è la sincerità di Distaccato, che notando che non si sentiva colpito dalla poesia ha chiesto spiegazioni. Questo dimostra molta attenzione e anche molta fiducia verso l'insegnante: se non avesse avvertito qualcosa di "sbagliato" nel suo distacco da un poeta che spiegavi come magnifico, si sarebbe annoiato con tranquilla dignità e paziente rassegnazione come fanno la gran parte degli alunni (Murasaki, anonima suo malgrado)

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  7. Bentornata a scuola Dolcezze, bellissimo resoconto. Si tende sempre a mettere in evidenza le negligenze e i problemi che insorgono fra le mura scolastiche, ed è meraviglioso invece saper cogliere il buono e il cuore degli studenti. Me ne sto accorgendo ora che nuovo i primi passi da insegnante.

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