Di Dolcezze "remigina"


 

50 anni fa come oggi entravo per la prima volta a scuola.

Era una mattina fresca e piovosa, perché ottobre era già autunno (e non l’ennesimo giorno di un'interminabile estate come ora). Indossavo un impermeabile rosso con l’interno a quadretti, con la mantellina e un cappello che imitavano quelli di Sherlock Holmes, comprato proprio per l’occasione insieme ad una cartella di cuoio marrone, decorata con due strisce verticali di camoscio verde e giallo, e con due tasche esterne, che la patta copriva e bloccava con due fibbiette.

Avevo un grembiule nero con un grande fiocco rosso e a sinistra, sul cuore, fissato con dei bottoncini automatici, uno scudetto di plastica, con il numero romano.  Arrivai in ritardo (chi ben comincia!) e fui accolta in una classe con tanti bambini, tutti anticipatari come me. Tirai fuori i miei quaderni, uno a righe e uno a quadretti, piccoli, e l’astuccio di cuoio, con le penne, i colori, il temperino, la gomma e le matite.

Non c’era la penna cancellabile e ogni errore costava caro: tanti buchetti comparivano tra le pagine, frutto della gomma per matita inumidita con la saliva, che cancellava, sì, ma lasciava il segno. In cima ai fogli disegnavamo le cornicette e poi le coloravamo. Le mie non erano bellissime, perché non ero precisa, ed invidiavo un po' la mia compagna, che invece ne aveva di perfette, perché gliele preparava sua mamma.

Stavamo a scuola quattro ore, con la borraccia di plastica per l’acqua e qualche biscotto o un panino al burro per la merenda e durante le lezioni stavamo fermi e zitti, anche perché la maestra, una suora anziana, era molto severa. Io sapevo già leggere e scrivere, ma lei mi insegnò la calligrafia, con quel bellissimo corsivo tanto elegante e quelle lettere rotonde e aggraziate con cui riempire le righe doppie.

Di quel primo giorno ricordo tutto, nonostante sia stato seguito da altri quarantanove, perché io da allora, di fatto, dalla scuola non sono più uscita.

Ed oggi, che, ridendo, ho detto che stavo festeggiando le mie “nozze d’oro”, mi son sentita dire da mio figlio:  "Ma certo che devi essere proprio scarsa, visto che non riesci a finire con la scuola!"

Commenti

  1. Un bel post che mi ha riportato indietro nel tempo. Il mio primo giorno di scuola è stato l’1 ottobre 1962 e fino ad agosto di qualche anno fa non ne sono più uscita, proprio come te, ma io, a differenza tua, sono stata per ben oltre quarant’anni nella scuola dell’infanzia 🤭😂😂😂, altro che scarsa, dillo a tuo figlio🤗🤗🤗
    sinforosa

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  2. Quanti ricordi...anch'io come te ho passato una vita a scuola :-) Buona domenica Dolcezze :-)

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