Dei social: luogo di condivisione o "sfogatoio"?


Nonostante l'interesse di Dolcezze sia prioritariamente il blog, la mancanza di tempo, soprattutto in questo periodo, e poi la maggiore "velocità" dei social, fa sì che anche lei abbia un profilo Fb e uno Instagram. Indubbiamente la visibilità è maggiore, la risposta immediata, l'interazione più facile (mettere un like è più agevole che scrivere un commento di risposta, ancorché breve). Oltre tutto su Fb Dolcezze ha trovato dei gruppi interessanti: gruppi di lettori (ottimo spunto per conoscere nuovi libri), gruppi di supporto per la coltivazione di piante grasse e orchidee, gruppi di cucito, ricamo, uncinetto...insomma, si possono trovare nuove idee, presentare i propri lavori, chiedere o dare consigli. Tutto bene, dunque? NO.

Tante volte Dolcezze nota molta acredine, per non dire maleducazione, assolutamente ingiustificata. Capita spesso che qualche malcapitata mostri dei lavori oggettivamente acerbi (del resto tutti abbiamo cominciato con errori più o meno gravi) e si apra un coro di "orrore", "orribile", "ma è uno scherzo?" e amenità simili. Idem per chi mostra foto di piante annaffiate troppo o troppo poco. Il peggio del peggio è, però, quanto avviene nei gruppi di lettori. Troppo spesso su alcuni libri si scatenano delle autentiche guerre, in cui si ironizza sulle competenze letterarie o sulle capacità critiche di chi ha posto una domanda e/o fatta una riflessione. Dolcezze stessa è stata attaccata pesantemente per una riflessione fatta sullo "spoiler" nelle recensioni e, fra le tante amenità, qualcuno le ha detto che doveva imparare a scrivere le recensioni: per evitare discussioni, lei ha omesso di comunicare che insegna da trent'anni come si fa. 

Ora la domanda è: ma che motivo c'è di offendere? Non si può parlare civilmente, chiedere chiarimenti educatamente, correggere senza offendere, consigliare senza denigrare? 

Dolcezze non ha mai creduto che la pandemia ci avrebbe resi migliori, ma ha l'impressione che ci abbia molto incattiviti e che si cerchi una rivalsa su chi non può difendersi, perché più debole o, forse, più educato.

Commenti

  1. Come hai ragione! Questo è il motivo per cui ho annullato molte iscrizioni a dei gruppi (quelli di lettura sono tremendi, per carità!) e mi sono allontanata dai social: troppe polemiche, troppa scarsa empatia ed educazione. Certe volte mi faccio il sangue amaro e mi dico: mica me lo prescrive il medico di seguire le discussioni sterili dei social! Allora prendo e porto a casa solo il buono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. …che è quello che faccio anch’io. Però ad ogni piccineria, maleducazione o insulto mi sorprendo e ci resto male come se fosse la prima volta.

      Elimina
  2. ....anche io ho sperato che si migliorasse un po' dopo la pandemia ma, a volte, dubito che ciò sia avvenuto. In questo caso forse è bene seguir Dante senza.... "curar di loro, ma guarda e passa"! Magari capiranno che comportarsi così non porta da nessuna parte. :)

    RispondiElimina
  3. Chissà se questa volta mi farà commentare...
    Comunque: non c'è dubbio che lo stress da Covid abbia peggiorato le cose. Speriamo che sia temporaneo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Temo proprio di no. È come se si sentisse il bisogno di ferire, attaccare, colpire per affermarsi.

      Elimina
  4. Evviva! Mi ha ridato il mio profilo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non credo. Ma questi sistemi sono lunatici e ogni tanto non fanno commentare :(

      Elimina
  5. A causa di questo motivo mi sono allontanata da tutti i gruppi Facebook, non leggo nemmeno più i commenti perché sono solo un mucchio di insulti, cattiverie e accuse che si basano sull’ignoranza più ostinata. Tutti credono di sapere tutto. È triste, non c’è più il confronto, lo scambio di opinioni. Un tempo Facebook non era così, non so come si è potuto arrivare fino a questo punto. Ti lascio un caro saluto e ti faccio i miei complimenti per il blog, molto bello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie e benvenuta!
      Io passo molto velocemente dai gruppi e mi fermo se c’è qualcosa che mi colpisce o mi interessa. Colgo i suggerimenti, apprezzo o mi ispiro…e poi, al minimo sentore di polemica, FUGGO!

      Elimina
  6. condivido assolutamente. Fb l'ho quasi completamente abbandonato per questo motivo, preferisco Instagram dove si guardan le foto e basta (i commeti, in tutta onestà, non li leggo mai)
    c'è troppo odio al mondo per leggerne pure sui social, nel tempo libero :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti! Mi chiedo che senso abbia cercare la rissa pure nel mondo virtuale, quando già il mondo reale è pieno di rabbia..

      Elimina
  7. Non ho mai amato molto FB e ho sia pagina che profilo solo perchè condivido le mie creazioni e poco altro. Ho sempre preferito Pinterest o Instangram, per lo stesso motivo ma ultimamente gli ormai famosi 'leoni da tastiera' sono tutti li!! Non amo perdere il mio prezioso tempo e quando inizio a leggere solo cattiverie sono davvero arrabbiata perchè se messi alle strette ti rendi conto che sono degli ignoranti in tutti i sensi e non sanno cosa fare tutto il giorno oppure talmente frustrati che devono in qualche modo sfogare il loro malessere.
    Mille e mille volte ancora, meglio il blog!!! Non perchè non ci siamo anche qui certi elementi ma credo che chi frequenta 'questi posti' siano persone migliori poi magari mi sbaglio di brutto...
    Rimango comunque della mia idea, che se le persone sanno di te è perchè sei tu che glielo fai sapere!
    Kisssssssssssssssssssssssss
    P.S. Diventiamo amiche su FB? ^___^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il blog richiede un approccio diverso e, quindi, seleziona da sé gli utenti . Ciò non toglie che pure nei blog si creino polemiche, ma la diversità (e la sostanziale "lentezza" del mezzo le riduce).
      Come ti trovo su Facebook? Io lì ho solo il profilo privato.

      Elimina
    2. Mi trovi sempre come Bettascrap! 😃😃😃

      Elimina
  8. Oggi leggevo un articolo dell'Avvenire proprio su questo argomento. Tirando le somme, su fb per evitare risse e spiacevoli alterchi, le persone moderate postano foto di compleanni e paesaggi perdendo di fatto il senso del social. Io sono incappata nel peggio del peggio per una mia leggerezza, coperta di insulti irripetibili. Ma non riesco a stare ferma, il dito mi parte in automatico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero. All’inizio i social erano soprattutto condivisione, scambio di idee. Ora è bene frequentarli a distanza, con molta attenzione. E tu impara a tacere con chi non merita il tuo contributo

      Elimina
  9. Sai che forse non è solo la caratteristica dei social? Anni fa ho partecipato a un gruppo di lettura di Guerra e pace, mi ero iscritta perchè altrimenti un volume così pesante e poderoso non sarei mai riuscita a leggerlo. Ebbene, ognuno ha la sua capacità di lettura, no? Ognuno può interpretarlo a suo modo, si ascoltano tutti, no? No!! Perchè venivano fuori quelli che sapevano tutto di tutto e se ti permettevi di fare un commento, chessò, sulle parti della storia d'amore piuttosto che della guerra e della Storia con la S maiuscola, venivi considerata una donnetta illetterata. Ho smesso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io ho proprio fatto riferimento ai gruppi di lettura . Anche su fb succede lo stesso. Ci sono persone “massacrate” solo perché propongono libri ritenuti spazzatura. Per ora guai a chi parla della Perrin, prima era Fabio Volo l’emblema della pochezza letteraria, vedremo a chi toccherà domani. Il mondo è bello perché è vario e, come già detto, ci sono problemi più grossi che le scelte letterarie

      Elimina
  10. Sono iscritta da anni su Facebook ma fin da subito ho smesso di commentare, leggo e passo avanti. Ultimamente ho difeso un signore che era stato insultato perchè aveva pubblicato una richiesta per la moglie che non è nei social, si sono scatenate le streghe da tastiera con cattiverie del tipo; ma lei non poteva scrivere? Non ha le mani per farlo? Ecc.... Poi gli obrobi di oggetti ricamati li vedo anche io, ma anche qui non commento. Per i libri, ognuno è libero di scegliere il genere che piace e di scrivere la propria opinione ma senza insultare chi non la pensa uguale.
    Pertanto concordo, sono quasi diventati tutti più cattivi, hanno poca pazienza e ignoranti sia nello scrivere che nel giudicare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E vediamo se riesco a pubblicare questo commento: è la terza volta che ci provo😡.
      Passare oltre quando vediamo o leggiamo cose che non ci piacciono dovrebbe essere la scelta più logica. Il problema è che sempre c’è qualcuno che cerca la rissa (virtuale ma sempre rissa) forse per sfogare la propria aggressività repressa nella vita reale

      Elimina
  11. Non sono molto d’accordo, specialmente con la discussione. Mai avuto un social che sia uno, in parte per i motivi esposti qui, ma questa idea che si debba essere tutti d’accordo su tutto, mai esprimere un’opinione dissonante, mai riflettere su cosa dicono gli altri anche se portano dati, argomenti e esperienze lo trovo espressione anziché dell’italica cafonaggine, dell’altrettanto e forse più propensione patria alla servitù feudale e conformista. In ultima analisi, un’altra forma di menefreghismo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi riferisco al dibattito e allo scambio di idee, ma alla maleducazione. Una cosa è dire “non sono d’accordo “ e argomentare, una cosa è dire “ non capisci niente, sei ignorante “ e amenità del genere. Se il tuo ricamo è acerbo, posso dire” c’è qualche imprecisione, ma certamente con la pratica migliorerai" invece che “ come fai a far vedere queste schifezze?”. Come diceva sopra Solsido, la maleducazione e l’aggressività hanno fortemente limitato la bellezza della condivisione. Si preferisce rimanere su terreno neutro, se vuole evitare di suscitare vespai.
      Ci sono confronti bellissimi con opinioni divergenti e c’è chi riesce a polemizzare pure pensandola allo stesso modo.

      Elimina

Posta un commento