Di incontri e ricordi

 

foto da Pinterest

Una donna nera bellissima, con indosso abiti tradizionali e con un portamento regale si avvicina : "A quelle heure est la prochaine messe?" " A onze heure et demie" . Dolcezze non può non dirle : "Madame, vous etes vraiment très belle". E comincia un dialogo inatteso e imprevisto, fra una donna che "non ha nessuno con cui parlare" e una che non parla francese da anni. Eppure le parole escono da sole e Dolcezze quasi se ne stupisce. La donna è un fiume in piena e racconta una vita di dolore, ma anche di tanto amore, felice di poter finalmente comunicare con qualcuno che la capisca, dopo tre mesi di totale isolamento. E Dolcezze comprende il senso del suo studio della lingua, una vita fa: forse è solo per questo momento, per ascoltare una donna sola in una terra straniera, che ha tradotto pagine e studiato verbi. E deve averli studiati molto bene, se riesce a capire e a farsi capire.

Il suo pensiero va alla sua vecchia prof di francese, algida e scorbutica come quarant'anni fa era richiesto alla categoria, durissima nelle sue richieste, ma bravissima ad insegnare. Grazie a lei, più di trent'anni dopo, Dolcezze è riuscita a conseguire il B2 di lingua. Quel giorno, ottenuto il risultato, Dolcezze l'aveva chiamata, piangendo commossa, per ringraziarla. Lei, ormai quasi novantenne, ma lucidissima, prima aveva recitato la parte della vecchina smemorata, poi aveva mostrato di ricordarsi non solo della vecchia alunna, ma persino della Genitrice, e le aveva confessato di non ricordare più nulla della lingua. 

Oggi Dolcezze avrebbe voluto parlarle di nuovo, per dirle che grazie a lei aveva potuto dare sollievo ad un'anima inquieta, ma non è più possibile. Ha lasciato il suo grazie al vento caldo di questi giorni, che glielo porti là dove ora, sicuramente, sta insegnando francese a qualcun altro: "Ripetiamo: nous sommes des amis, vous etes des amis, ils sont des amis..."

Commenti

  1. Che stupendo racconto. Io le lingue le ho studiate proprio per questo, per poter comunicare "ovunque e con chiunque" (che poi non è proprio così, ma a 13 anni non lo sapevo...) e ancora oggi, quando capisco chi parla in TV in inglese, francese o tedesco, ne gioisco immensamente! Peccato che oggi venga tutto fagocitato da un inglese "universale" che alla fine nessuno parla bene. E condivido anche un bellissimo ricordo della mia professoressa di francese delle medie, andata in pensione un paio di anni fa dopo aver formato generazioni di studenti.

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    1. La ricchezza delle lingue studiate bene è bellissima. Io oggi noto molta superficialità e nessun desiderio di imparare davvero, è questo mi intristisce. Certo non vale per tutti, ovviamente

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  2. Non ho mai studiato il francese, sebbene mi piaccia molto la sua musicalità.
    Spero che tu possa incontrare ancora la bellissima ragazza di colore.
    Sono certa che per lei sarebbe un grosso sollievo chiacchierare con qualcuno, e per te un'occasione per rispolverare la lingua.

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    1. In realtà l’ho incontrata ancora, anzi è quasi un appuntamento

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  3. Io il francese l’ho studiato per amore folle per la cultura francese, il modo di vivere francese, la mentalità francese e la storia francese. Però arrivare in un paese e capire che puoi farti capire è una sensazione inebriante. E in Francia ho incontrato talvolta italiani che si sentivano soli e bramavano parlare la loro lingua. Cosa che a me non è mai capitata, ma non vuol dire.

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    1. Anch’io amo alla follia la Francia e ho sempre coltivato la lingua, leggendo libri in originale. Parlare, però, è un’altra cosa. Un po’ mi vergogno, ma cerco di vincermi

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  4. Bellissimo racconto! Anch'io ho studiato francese una vita fa, ricordo le regole e i verbi ma in quanto a saperlo parlare...però leggo tutto quanto mi capita, almeno non dimentico del tutto!

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    1. Esatto, eppure ti garantisco che con un po’ di esercizio si riprende anche a parlare

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  5. Un incontro bellissimo per entrambe e un racconto emozionante.
    Una volta si studiava il francese e io come tutti l’ho studiato e praticato, secoli fa, con amici provenienti dal Belgio che parlavano francese e inglese. In seguito il francese è rimasto in qualche angolo della mente, mentre è emerso l’inglese parlato in casa da marito e figli. Conoscere le lingue è un immenso dono che ci regala incontri inaspettati e interessanti. Buona domenica Dolcezze.
    sinforosa

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  6. Una storia davvero bella - anche se sembra scontato da dirsi.
    Ma anche una dimostrazione che i fili dei destini si intrecciano in modo davvero imprevedibile ^_^

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