Di cose che non vorresti mai sentire 10


Catechismo, incontro con i bambini del secondo anno (7/8 anni):

Il mercoledì delle ceneri il sacerdote ci impone le ceneri sulla testa e ci dice: "Convertiti e credi al Vangelo". Su, ripassiamo: Che vuol dire Vangelo?

Silenzio di tomba.

Ma non ricordate? Ne abbiamo parlato nel corso dell'ultimo incontro... ( in effetti, ripensandoci, è passato tanto tempo: fra quarantene, zone rosse e vacanze di Natale non ci vediamo praticamente dall'anno scorso).

Va bene, vi do un aiutino...Buona no...

Buona notte!

Noooooo! Concentratevi! Buona noti...

Lo so! Lo so! Buona notifica!

Certo a dottrina saranno pure scarsi, ma le notifiche del cellulare le conoscono bene evidentemente...

Commenti

  1. Ah, ah, ah, ridiamo per non piangere, anche perché non sono bimbi dell’infanzia!
    sinforosa

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  2. Anch'io ho fatto settimana scorsa dopo due mesi di sospensione, non sono stati zitti nemmeno un decimo di secondo. Alla fine mi sono detta io semino, qualcuno raccoglierà. Ma tante cose non le sanno perchè se a casa non sentono mai parlare di Dio è molto difficile che rispondano giusto. Comunque le notifiche quelle le conoscono bene.

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    1. Più che nativi digitali sono bambini educati a un catechismo all'acqua di rose. Perfino Michele Serra, anni fa, lo definì " la religione di Mary Poppins" .
      Poi cresceranno e saranno pronti a credere che tutte le religioni sono buone per andare in Paradiso.

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  4. @ tutte: le risposte fanno sorridere, ma evidenziano quello che ha scritto Marta: se non c’è catechesi a casa, il catechismo settimanale fa più fatica ad attecchire.
    @ Ornella: Perché pensi così, Ornella? Pensi fosse più utile un catechismo “ dogmatico” e “mnemonico”? In condizioni “normali”e no covid si riesce a fare un cammino, che certamente è più di condivisione di un’esperienza di fede che di studio. Sul fatto che poi credano a tutt’altro, purtroppo ciò deriva da quella sorta di sincretismo culturale che caratterizza i nostri tempi.

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    1. Cara Dolcezze, innanzi tutto voglio assicurarti tutta la mia stima: come madre e moglie, come docente e ora , aggiungo, come catechista.
      Nata nel 1951, ho ricevuto Comunione e Cresima il due giugno del 1959. Non avevo ancora compiuto otto anni. Il Catechismo che tutti abbiamo studiato era quello di Pio X, domanda e risposta, da imparare a memoria. Dovevamo conoscere a memoria le preghiere, compreso il Credo, atto di Fede, Speranza, Carità; le sette opere di Misericordia corporale e spirituale. I Sette peccati capitali, i sette Sacramenti, le virtù Teologali.....
      Cosa ho capito di tutto ciò a otto anni ? Praticamente nulla , o quasi. Ma tutto mi è rimasto nella mente, un patrimonio a cui attingere negli anni della maturità e ora, nell'incipiente vecchiaia.
      Ricordo quando interrogai, per caso, gli alunni di una classe quarta, verso fine carriera: non sapevano recitare il Padre nostro. E avevano appena ricevuto l'Eucaristia.
      Il sincretismo culturale di cui parli ha radici lontane, nell'ignoranza instaurata, temo sempre di più, con consapevole malizia.
      Un abbraccio!

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    2. So bene che l'ignoranza (soprattutto su temi religiosi) è grande, anzi grandissima. Quando devo spiegare la Divina Commedia impiego ore a spiegare i concetti base (e infatti dico che faccio catechismo e non italiano) e ogni classe è peggiore della precedente a riguardo. Sono però convinta che conoscere a memoria nozioni non sia funzionale alla fede. Ci vuole la testimonianza di chi la fede la vive e il problema è proprio questo: nelle famiglie ormai non c'è trasmissione di esperienze e la società è ormai scristianizzata. Per questo sfuggono le basi.

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  5. Cara Dolcezze, come si può testimoniare ciò che non si conosce? Sarebbe come tentare di leggere senza conoscere l'alfabeto.
    La religione qualunquista del Dio ci ama e siamo tutti fratelli è un castello di carte che non regge al vento.

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