Dell'adolescente in quarantena

foto presa dal web
L'adolescente in quarantena è in vacanza,  ma non troppo. Si alza più tardi del solito, ma poi, purtroppo per lui, ha le videolezioni.  Si presenta ai prof col capello spettinato e la felpa sopra il pigiama, ma riesce a non sbadigliare troppo apertamente.  Tra una lezione e l'altra controlla le chat, poi si sposta in cucina, apre il frigo, mangia biscotti e chiede subito cosa si mangia a pranzo. Appena finisce con la scuola si piazza davanti alla Playstation  (del resto già  si è accordato  via chat con gli amici) e interrompe solo per andare a tavola. Poi si mette a studiare perché, ahimè, quei rompiscatole dei prof hanno pure la fastidiosa abitudine di interrogare e poi si sposta in cucina, apre il frigo, mangia biscotti e chiede subito cosa si mangia a cena (sì, in un loop infinito).

L'adolescente in quarantena soffre (incredibile dictu) la mancanza della scuola ("perché, prof, durante le lezioni almeno chiacchieriamo un po' coi compagni. Ora, invece, con le videolezioni non possiamo proprio...ed è pesantissimo!).

L'adolescente in quarantena non fa sport, ma capita che, mentre il prof sta interrogando qualcun altro, si metta a correre attorno alla scrivania, dimentico di aver lasciato la telecamera aperta.

L'adolescente in quarantena cresce. Alle rotondità infantili si sostituiscono le spigolosità dell'età adulta e, sotto la montagna di capelli, allungati oltre ogni limite, andando giù giù per il volto, compaiono dei baffetti più o meno marcati.

L'adolescente in quarantena non esce di casa, e non solo perché è proibito: non esce di casa perché non ha le scarpe. Il suo piede in due mesi è cresciuto, ma i negozi sono chiusi ed evidentemente nei vari comitati di studio non c'è nessuna madre che possa presentare il problema. In casa cammina con ciabatte che lasciano fuori il tallone e con felpe che lo fanno somigliare a Gas Gas di Cenerentola (a meno che non abbia la fortuna di avere un fratello maggiore il cui armadio saccheggerà senza pietà).

L'adolescente in quarantena sta crescendo senza sole, ma ha pure scoperto che i cellulari non servono solo per i social ma anche per parlarsi e vedersi.

L'adolescente in quarantena uscirà bene da questa storia: ne ha tutti i mezzi e tutte le potenzialità. Ha combattuto per settimane con padri, madri e prof sclerati per il cambiamento del loro lavoro ed è sopravvissuto. 
Praticamente, ormai, è diventato immortale.

Commenti

  1. Bellissimo! Ogni adolescente è un po' Highlander. Oggi va di moda insistere sulla sua grandissima fragilità (quasi noi adulti fossimo invece infrangibili) ma tendiamo a sorvolare sulla loro enorme forza, immagino per invidia. E al problema delle scarpe avevo pensato anch'io: non solo per la delicatissima empatia che da semore mi caratterizza, ma anche perché ormai per il quarto anno di fila non mi faccio una primavera decente, e insomma al mio parco scarpe manca un paio di calzature leggere. Ma anche quest'anno sembro destinata a passare direttamente al sandalo, resta da vedere se sarà oggi (freschino, ma ho parecchio da correggere) o domani. In tutti i casi, in certi momenti della vita due mesi bastano a fare un numero o una taglia, a volte perfino peggio che con i bambini.

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  2. Mi hai fatto sorridere. Ed anche un pò commuovere. Ma il cucciolo che è ormai adolescente, vero? Questo tuo passo mi ha regalato anche un pò di speranza, perché al contrario dell'adolescente, in base al mio misero giudizio, l'infante ne uscirà malissimo. Ma male male. L'infante la chiusura la sta vivendo a tutto tondo, annaspa davanti alla tv, è triste, scontento, non capisce e spesso piange. Meno male che in giro si dice che i bambini fanno presto a riadattarsi e a recuperare. Speriamo! Un abbraccio grande, Dolcezze

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  3. Vita di un adolescente in quarantena e di una mamma che lo sopporta e supporta in tutto, pure il papà.

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  4. Bellissimo post! Stiamo vivendo un periodo surreale che nessuno fino a pochi mesi fa si sarebbe mai aspettato, questo estratto di vita quotidiana fa davvero riflettere! Un abbraccio! Gabry

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