Della quarantena


La Quaresima ha superato la sua metà e comincia la lenta discesa verso la Pasqua.  Quando ė cominciata nessuno di noi avrebbe mai immaginato che potesse essere così impegnativa, che avrebbe aggiunto alle rinunce e ai propositi di ognuno quelle ben più gravose imposte a tutti da un morbo imprevisto e imprevedibile: l’astinenza dai baci e dagli abbracci, dagli incontri e dagli amici, dalle visite a genitori e parenti anziani, dalle piccole gioie e dolori di quella quotidianità che non è mai sembrata così bella, persino dalla Messa. Sembra una crudeltà guardare il cielo terso e il volo degli uccelli, liberi loro di andare dove vogliono e di godere della bellezza del mondo. Noi stiamo a casa, per il bene nostro e altrui, e insieme al lavoro scolastico decuplicato (per insegnanti e alunni) abbiamo tempo per pensare, per riflettere su quanto era bello avere degli orari (invece di galleggiare in un limbo indistinto in cui i ragazzi si alzano tardi per occupare il tempo), in cui le ore di lezione erano anche ore di amicizia e di scambio che nessuna piattaforma digitale può sostituire, in cui al supermercato potevi permetterti due chiacchiere col salumiere o il fruttivendolo.  Rivalutiamo il rapporto coi colleghi, lo scambio di esperienze che a quattr’occhi ė più efficace, rimpiangiamo le corse per accompagnare e prendere figli a scuola, i pranzi inventati al momento, i lavori di casa incastrati fra un appuntamento col dentista e la lezione di inglese. Tutta la nostra faticosa quotidianità, vista dagli spazi dilatati della quarantena, appare per quello che ė sempre stata: vita bella, arricchente, piena di opportunità e di potenzialità.  Quando tutto questo finirà (perché finirà, lo sappiamo) non saremo più gli stessi e se ognuno ironizza su quale sarà la prima cosa che farà (il parrucchiere, l’estetista o, più probabilmente, il dietologo e l’avvocato divorzista), in realtà tutti sappiamo che la prima cosa che faremo sarà abbracciarci di nuovo.
E che si tratti solo di avere pazienza me lo ricorda il ramo di Pasqua, che sto continuando ad arricchire tutte le sere di un nuovo segno.
Il mercoledì delle Ceneri mi era sembrato un modo originale e creativo per aspettare la Pasqua, ora è diventato un segno forte di speranza, immagine della bellezza che ci aspetta,  della vita che rinasce, della vittoria sulla morte della Vita, in cui noi crediamo. Ieri  ho ricevuto un messaggio bellissimo,  commento della storia su Ig: "Ė bello che qualcosa ricordi che ogni giorno ė diverso dall'altro". Sì, perché questo ė il rischio di questi giorni di quarantena: viverli come un un'interminabile giornata della marmotta, da riempire di cibo e serie TV,  sprecando comunque la propria vita che, quarantena o meno, deve essere vissuta bene. 
Io non ho molto spazio per la noia: fra le videolezioni,  la correzione degli elaborati,  i compiti del NonpiuCucciolo,  la cucina aperta h24, ho meno tempo di prima e tutti i miei progetti di riordino straordinario della casa sono miseramente falliti, vista la contemporanea presenza della tribù che, per motivi di studio o lavoro, occupa tutte le stanze della magione che, per quanto comoda, non ė una villa con 12 stanze. 
Sgomitiamo un po', ma non è nulla in confronto a quello che sta succedendo altrove e sono sicura che tutti siamo ben consapevoli che le nostre restrizioni sono fondamentali per il bene di tutti. 

Oggi ė la domenica Laetare, che ci ricorda che la Pasqua si avvicina: sia un auspicio per intravedere la fine di questo terribile tunnel.

Commenti

  1. Vorrei essere ottimista sul cambiamento che dovrebbe riguardare noi tutti dopo questa catastrofe, ma dubito.
    Come te gli impegni assorbono tutte le 24 ore. Di bello c'è che con molto tempo a disposizione ci si prende cura di chi ti sta vicino con pazienza e, relativamente alle cose da fare, si sfiora il perfezionismo. Altro che noia!
    Buon Tutto a te e ai tuoi cari!

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    1. Questo è vero, ma per me il non poter andare dalla Genitrice e dagli zii ė molto dura.

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    2. Ti capisco: mio padre è addirittura in altra provincia. Ma, più saggio di tanti di noi, non ha sopravvalutato la situazione sapendosi fragile e ha alzato il ponte levatoio già a metà Febbraio. All'inizio lo trovai esagerato ma non dissi niente pensando che l'importante era che si sentisse al sicuro, ma a conti fatti è stata davvero un'ottima idea perché io frequentavo un sacco di marmocchi probabili portatori sanissimi del virus... 😅

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  2. Anche io come te non ho spazio x la noia!! Anzi, mi stanno sfuggendo i giorni. Con la didattica a distanza che invece di snellire il lavoro ci affatica ancor di più ( io son sempre in affanno e i miei studenti anche) , le pulizie ( perché la signora delle pulizie non viene) , lo shampoo, (perché la phonista in casa non viene) , il cibo x 5 persone da preparare......non ho un minuto....altro che libri da leggere o musei da visitare virtualmente!! Magari! E ago e filo? Dormono. E l' uncinetto? Dorme..si risvegliano però la solidarietà, la preghiera, la sensibilità ( piango x un nonnulla) , il conforto di un messaggio di un'amica, le scene di un popolo che lotta in TV......questo è il periodo che stiamo vivendo. E quando finirà ( perché finirà) non saremo più gli stessi. Avremo imparato molto. E abbraccero' tutti!!!!! Baci. Titty p. Da Bari

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    1. Anch'io cerco di proiettarmi al dopo, ma è ogni giorno più dura...Resistiamo!

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  3. Appena si potrà, andrò a trovare i miei genitori che abitano in altra città. Loro posseggono ancora il telefono con il filo e basta questo per sentirci per ora. In contemporanea continuare ad andare in chiesa ogni giorno, come già facevo prima, ora la Messa la si vede e si ascolta via web che i nostri sacerdoti, fanno a porte chiuse. Buona continuazione di Quaresima. Ciao

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    1. Arriverà la Pasqua, in senso proprio e figurato. Continuiamo a camminare.

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  4. Hai proprio ragione cara Dolcezze. Come rivaluti le cose quando ti vengono tolte. Speriamo veramente che questo periodo non si un periodo sprecato ma un'occasione di guardarci dentro e di fare dei cambiamenti che dovremmo portare avanti anche quando tutto sarà finito.
    E che la Santa Pasqua porti la fine di questo terribile virus.
    Un forte abbraccio in attesa di tempi migliori
    Maria

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    1. L'abbraccio me lo prendo, che ne abbiamo tutti bisogno. Speriamo bene e preghiamo

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  5. Quaggiù niente Pasqua, sta arrivando Natale: stamattina ho aperto la finestra e... nevicava!
    È un anno insolito, niente da dire 😃

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    1. Anche qui, dopo un inverno mitissimo, le temperature si sono molto abbassate. Anche il clima ė impazzito.

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