Dei dolci di casa Dolcezze: Cotognata


Quando Dolcezze era bambina, il Genitore tornava dal Paese con la sua ventiquattrore di lavoro e con una valigia di cartone dove, incastrati in un perfetto Tetris, c'erano i doni della campagna, diversi a seconda delle stagioni. L'autunno portava olive e castagne, sorbe, pere e mele cotogne e ogni altro bendidio. Le sorbe venivano appese, rametto per rametto, ad un anello di corda, fino a formare una sorta di favo di api, che poi veniva appeso a maturare nel balcone. Quando i frutti diventavano scuri, allora si potevano succhiare, gettando via la buccia, ed era una goduria. E poi c'erano le mele cotogne, bruttarelle e durissime, che si potevano mangiare solo cotte, ma non succedeva mai, perché venivano immediatamente impiegate per preparare la cotognata. 
Quando stamattina è andata al mercato, Dolcezze in un banco ha visto una cassetta di cotogne e i suoi occhi si sono illuminati. La Stella non le conosceva e Dolcezze ha pensato che non poteva permetterle di rimanere nell'ignoranza: ne ha comprate giusto quattro, con l'idea di riproporre un dolce di casa da troppi anni ingiustamente trascurato, e si è subito messa all'opera.

Ha preso le cotogne, le ha lavate bene bene, strofinando via la peluria, le ha messe in acqua fredda insieme con mezzo limone e le ha lasciate bollire finchè la forchetta non è entrata bene fino al torsolo. Le ha poi scolate, conservando un mestolo di acqua di cottura, ha tolto buccia e torsoli, le ha pesate e le ha frullate col Bimby,20 sec. vel. 5 (ma va benissimo schiacciarle col passaverdura). A questo punto ha mescolato la purea di cotogne con lo zucchero  (ad un chilo di cotogne già pulite occorre aggiungere 800 grammi di zucchero: fate le debite proporzioni, in base a quanto pesano le vostre) e l'acqua di cottura,  e  ha posto il composto nel Bimby (60 minuti, 100°, aggiungendo la farfalla), perché è una pigrona, ma avrebbe potuto anche metterla sul fuoco ad addensare, mescolando continuamente. Quando la composta rimane attaccata al cucchiaio è pronta e , a questo punto, Dolcezze l'ha versata, ancora bollente, in stampini inumiditi.


Qui comincia il bello: occorre lasciare asciugare e indurire all'aria, coperte da veli, per 3/4 giorni le formelle di cotognata. Poi occorre sformarle e farle asciugare bene anche dall'altra parte. Poi si possono passare nello zucchero semolato e, se ben asciutti, durano a lungo, conservati in scatole ermetiche. 


A casa Dolcezze, veramente, non capita mai. Se provate la ricetta...capirete perché!

Commenti

  1. Una vera squisitezza da provare. Buona serata.
    sinforosa

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  2. Ottima la cotognata! Quest’anno l’ho preparata anche io con mele cotogne e ricetta regalatemi da un’amica. Buonissima!
    Un abbraccio
    Maria

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