Del re che non fa corna (e Di lessico famigliare 13)


Se c'è qualcosa che Dolcezze non sopporta è avere alunni "ruminanti", anzi, al momento della presentazione nelle varie classi, la prima regola imposta è proprio questa: "Niente chewingum nelle mie ore!" Se per caso un alunno se ne dimentica, nel momento in cui Dolcezze se ne accorge, basta un suo sguardo perché il malcapitato vada sua sponte al cestino.

Orbene, immaginate che in mezzo a cotanta severità, un giorno Dolcezze entri ruminando in classe e non se ne accorga, perché intenta a controllare il registro elettronico, ma ad un certo punto, sollevato lo sguardo, noti un certo movimento. 
"Si può sapere qual è il problema? Perché vi state dimenando così?" 
Silenzio di tomba. Poi Interventista: 
"Prof, lei sta ruminando!"
E siccome dura lex, sed lex, la prof va immediatamente al cestino.  
"Scusate, ragazzi, stavolta mi sono distratta io e, siccome c'è una regola, la rispetto, però (e qui ride sotto  i baffi) sappiate che, come diceva mia Nonna: "Il re non fa corna"
Risatina generale, ma nessuno conosceva il modo di dire, che significa che chi comanda è al di sopra della legge ed è libero da ogni vincolo. 

Secondo quanto diceva la Nonna, una donna che avesse avuto rapporti con il re non rendeva "cornuto" il marito, quasi che tale relazione non fosse sbagliata, visto il potere (o per meglio dire, la prepotenza) del sovrano. Cioè il marito non poteva rivalersi sul re, in quanto ciò che per gli altri era colpa, per lui era diritto. 
Inutile sottolineare quale modello di società preveda un tale modo di dire: una società in cui il potente di turno può fare quello che vuole senza incorrere nel giudizio del popolo. 
Inutile sottolineare che anche oggi, troppo spesso, "il re non fa corna".

Anche dalle vostre parti si usa questo modo di dire? 

Commenti

  1. No, ma credo che l'interpretazione della frase sia più positiva di come la vedi tu: nel senso che il marito non doveva sentirsi disonorato in quanto il contatto col sovrano nobilitava la sua signora, invece di disonorare lei e il suo legittimo marito, al contrario conferiva nobiltà a lei e affrancava lui dall'essere un "cornuto".
    Ciò nonostante, qualche marito ogni tanto si accigliava ugualmente - ché davvero a questo mondo c'è gente così suscettibile...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, no...l'interpretazione è negativa, almeno secondo il sentire della Nonna. Il marito non poteva reagire all'"onore" a lui concesso e doveva far buon viso a cattivo gioco

      Elimina
  2. Se pensiamo che c'era lo"ius primae noctis" non c'è da aggiungere altro.

    RispondiElimina
  3. Non conoscevo il modo di dire, comunque me lo segno, è interessante e si presta a molteplici riflessioni.
    Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo appunto capire a quali "latitudini" è noto. Non credo, stavolta, che sia esclusivo di casa mia

      Elimina
  4. Che bella questa espressione che non ho mai sentito e che, come dici tu, si presta molto a certe situazioni attuali.

    RispondiElimina
  5. Adoro le espressioni "popolari".. questa la ignoravo, onestamente. La trovo molto efficace e diretta, come sempre sono questi modi di dire. E sì, incredibilmente attuale..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuta! Se dai un'occhiata ad altri post, scoprirai che io ne conosco (e ne utilizzo) moltissime, tramandate "di generazione in generazione" Io spesso le uso anche per richiamare alla memoria chi non c'è più, oltre che per non perderle, nella continua deriva lessicale dei nostri tempi.

      Elimina
  6. Sinceramente non lo conoscevo questo detto, Dolcezze, ma son felice d'averlo appurato grazie a te ^_^... Troverò il modo di piazzarlo, tutti i proverbi che ci doni hanno sempre un grande potenziale!... Certo, l'origine di questo lascia alquanto a desiderare, ma in chiave attuale l'effetto è sempre assicurato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non lo conosci tu mi preoccupo... Ma mia Nonna da dove prendeva questi modi di dire?

      Elimina
    2. Magari nonna tua possedeva la licenza proverbica 😌🥰

      Elimina
    3. Incomincio a crederlo pure io! Se vai a guardare i vari post sul lessico familiare, scoprirai che molti modi di dire sono proprio "di famiglia".
      Questo, comunque, non dovrebbe esserlo, anche se il fatto che né tu (vicini calabri), né Mel (vicini palermitani) lo conosciate, mi sta facendo pensare che potrebbe proprio essere messinese. Aspetto altre informazioni.

      Elimina
  7. Ahem... lo ius primae noctis è una bufala storica, un po' come le brioche di Maria Antonietta. lo spiega qui dettagliatamente Alessandro Barbero:
    https://m.youtube.com/watch?v=2orFWN5Zyq0

    RispondiElimina
  8. Il detto non lo conoscevo.. Conosco molto bene il ruminare... Alle medie io ero sempre a masticare.. La prof. Ssa di lettere mi diceva sempre che con tutti i soldi spesi per le gomme..
    Avrei potuto comprare una libreria.

    RispondiElimina
  9. Dimenticavo.... Ciao dolcezze 😇

    RispondiElimina
  10. No, mai sentito questo detto. Qui, a quanto ne so, non si usa.

    RispondiElimina

Posta un commento