Di open day (2) e di speranze

(dal web)

Tempo di iscrizioni, tempo di open day...Quest'anno Dolcezze avrebbe voluto evitare di trascorrere il solito pomeriggio prenatalizio a ricevere genitori, ma è stata "precettata" e, obtorto collo, ha preso posizione nella sala a lei riservata, preparandosi alla solita teoria di madri ansiose e figli svogliati (perché, com'è noto, chi ha già le idee chiare su cosa vuole studiare, non partecipa a queste convention). Eppure...
Arrivano i primi genitori, accompagnati da bambini che non crederesti possano essere prossimi liceali, e mentre Dolcezze illustra le mirabilia del proprio istituto, nota , in piedi vicino alla porta, un bel ragazzone, alto ma con la faccia da bambino. Licenziati i primi, gli si avvicina e chiede se può aiutarlo. Il ragazzo si presenta: "Sono Piergiorgio..., cercavo proprio lei, prof.ssa Dolcezze: volevo avere qualche ragguaglio..." A "ragguaglio" lei rizza le orecchie e comincia a parlare del potenziamento che rappresenta. "Sì, questo lo so, sono venuti a fare orientamento. Volevo capire meglio le specificità del corso" (A "specificità" secondo sobbalzo di Dolcezze)."Quindi qui si studia molto?" "Certo che si studia!" "Bene: è quello che cerco. La ringrazio per la sua cortesia" "Grazie anche a te, ma...sei solo?" "No, ci sono i miei: stanno girando la scuola per vedere anche i laboratori" "E tu non vuoi vederli?" "Non è necessario: preferivo parlare con lei della didattica (terzo sussulto di Dolcezze). Mi ha indirizzato qui la prof.ssa Compagnadiscuola. Sono andato anche all'open day del Liceo Classico, ma lei ha capito che il mio posto era qui e mi ha consigliato di venire da lei"  . E si ritira. 
Dopo un po' arriva un gruppetto di cinque puffi, tre femmine e due maschi, ma solo un ragazzo e una ragazza parlano per tutti e anche qui domande intelligenti, riflessioni mature...Dolcezze è senza parole: "Spero proprio di vedervi qui l'anno prossimo: abbiamo bisogno di ragazzi in gamba come voi" "Grazie, prof...ma non ha detto lo stesso anche agli altri, vero? (e ride, guardandola di sottecchi). 
Il punto più alto, però,  è quando uno dei suoi alunni, accompagnatore ufficiale delle potenziali reclute, si ferma qualche minuto e interviene nella discussione con un ragazzo e i suoi genitori. "Di' qualcosa anche tu, che sei dentro e puoi dare informazioni di prima mano" "Ma certo, prof! Qui non si studia soltanto, ma si creano uomini pensanti, qui si fa pratica della vita. Lo sai che qui ci sono vere elezioni d'istituto, con 3 liste e poi dibattiti, discussioni, comizi? Io quest'anno mi sono candidato e, anche se non sono stato eletto, partecipo al comitato, alle progettazioni. Qui facciamo pratica della vita." 
Dolcezze vorrebbe abbracciarlo, come avrebbe voluto abbracciare i ragazzi di prima. 
C'è ancora speranza per il mondo. 
Aveva un senso partecipare all'open day, se si torna a casa con tanta ricchezza.

Commenti

  1. Queste sono sodisfazioni che solo noi insegnanti possiamo capire fino in fondo.
    Certo, i miei alunni sono bimbi dai tre ai sei anni, ma quando li vediamo arrivare "gementi e piangenti" a tre anni e li lasciamo andare a sei anni bambini autonomi in tutto e per tutto, sono sodisfazioni. O quando un "signore" si presenta alla porta della tua aula e ti dice: "Ciao Sinforosa sono..". e scopri che è un tuo ex alunno diventato papà e ti chiede se puoi inserire fra i nuovi bimbi la sua figlioletta... sono sodisfazioni. Bel post, Dolcezze, buon Natale, di cuore.
    sinforosa

    RispondiElimina
  2. Il che prova una volta di più quanto sia facile per un adulto superficiale giudicare con superficialità le persone. Buon Natale, Dolcezze, a te che sai anche ascoltare, oltre che ben parlare. 💜❤️💙🍾🍾🎉🥂

    RispondiElimina
  3. Che bella soddisfazione Liria. Il merito va sicuramente a voi insegnanti e alle famiglie che ancora sanno trasmettere i veri valori della vita. Un abbraccio

    RispondiElimina
  4. Io sono sempre molto fiduciosa, sai, sulle potenzialità dei ragazzi. Non sono sorpresa più di tanto.
    Vero è anche, però, che dietro a questo sta il lavoro grandioso che fanno gli insegnanti. Di cui generalmente in pochi si ricordano.

    RispondiElimina

Posta un commento