Di lenzuola ricamate (e di Vincenzina)

Vincenzina aveva vent'anni e una bimba che dormiva nella culla di legno che dondolava col piede. Stava ricamando un lenzuolo perché " 'a figghia 'nte fasci, 'a robba 'nte casci"*. Non sapeva che quella figlia non l'avrebbe vista crescere, perché "'na cosa di fimmini"** se la sarebbe portata via prima che la figlia andasse sposa.
Era bella e capace, troppo, per questo sua madre l'aveva data presto in sposa, anche perché il padre era morto e c'era bisogno di un uomo in casa, visto che il fratello era lontano. 
Lei quel marito non lo voleva: era troppo vecchio per lei, ma il matrimonio era stato combinato dalle madri e c'era stato poco da fare. Ci avrebbero guadagnato entrambi: lui una bella moglie, lei tante terre al sole e la grande casa. Ma non c'era amore. Nemmeno la nascita della bambina aveva cambiato le cose: lui partiva la mattina per la campagna e tornava al tramonto: parlava poco e comandava tanto. Lei amava i libri e la bellezza, lui, tornato a casa, voleva solo mangiare e dormire.
Vincenzina era una sposa perfetta: curava la casa e la figlia, gli preparava il pranzo nel camillino, tesseva e ricamava, ma era triste. Eppure non se ne accorgeva nessuno: era sempre sorridente, disponibile, offriva parole di consiglio e conforto a tutta la strada e ci si rivolgeva a lei prima di un acquisto o per valutare una stoffa.  
Poi il marito morì, all'improvviso, ed ora era finalmente libera. Scelse lo sposo che voleva, vedeva crescere serena la figlia, era finalmente tranquilla...ma il destino aveva deciso diversamente. 
C'era qualcosa che non andava, ma lei era troppo pudica per farsi visitare da un medico. Quando finalmente si decise era ormai troppo tardi: se ne andò presto, ma il corredo della figlia era pronto e quando questa andò sposa le consumò quelle lenzuola che la madre aveva tessuto e ricamato per lei. 
Erano bei ricami augurali: Sogni d'oro, Concordia, Pace...e poi quello con su scritto Buon Riposo.

Quando Dolcezze lo ha visto era ormai una pezza, salvata dalla Zia che aveva trasformato in straccetti ciò che restava del lenzuolo, ma il ricamo no...c'era troppo amore dietro e lo aveva voluto salvare. Ne aveva poi riprodotto il disegno e glielo aveva dato "Nel caso lo volessi ricamare per la Stella".
E Dolcezze questo ha fatto: la Zia le aveva tagliato la stoffa e ha fatto l'orlo a giorno, poi lei lo ha disegnato e, dopo anni, lo ha finalmente finito. Non ha rispettato i punti e i colori (originariamente era ricamato in bianco e celeste), ma ha cercato di riprodurne lo spirito. 
La foto è pessima e non rende per nulla la delicatezza del ricamo, ma Dolcezze ve la mostra lo stesso, anche e soprattutto per ricordare Vincenzina che era ben più brava di lei.



*la figlia in fasce, il corredo nella cassapanca
** una malattia da donne

Commenti

  1. Ricordo e racconto bellissimi. Grazie per averceli offerti. Buona notte.
    sinforosa

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  2. Per me sei bravissima!
    Quanta poesia in questo racconto. Quanta storia è legata a ciò che ci hanno dato le nostre nonne.
    Grazie per la condivisione.
    Un abbraccio
    Maria

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  3. Che bel racconto intriso di tanto amore. Le tue mani sono veramente d' oro e hanno creato un piccolo capolavoro. Bravissima

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  4. Bellissimo il racconto ed il ricamo, però quanta tacita sofferenza dietro ai sorrisi che vediamo nelle foto delle nostre nonne e bisnonne... un abbraccio!

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  5. Un filo sottile che, raccontando la sua storia, si rivela un ricamo bellissimo e raffinato

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  6. che bellissimo racconto, Dolcezze! bellissimo il ricamo....
    :*

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  7. Dopo aver finito di leggere "Le streghe di Lenzavacche", questo racconto mi immerge di nuovo nella Sicilia più vera e lontana. Tradizioni ormai scomparse e lavori quasi in estinzione. Io ho un corredo destinato alle mie zie che non si sono mai sposate e immagino la gioia di mia nonna nel preparare un corredo che poi è rimasto tristemente conservato nella cassa prima di arrivare a me. Il racconto è meraviglioso, il ricamo altrettanto. Ma quanto dolore dietro!

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  8. Racconto delicato di un tempo lontano, e splendido ricamo!
    Chiara

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  9. Una storia piena di poesia e di amore.
    Bellissimo post!

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