Di laboratori creativi



Il laboratorio, ehm, la cucina di Dolcezze è stabilmente un campo di battaglia dai cui anfratti emergono inaspettatamente aghi, spilli, pezzetti di feltro, palline di legno, forbici lisce e dentellate, fiori fustellati, fili di cotone che si attaccano per ogni dove e che fanno esclamare alla Genitrice: “Ma com’è che hai sempre fili  addosso? Pare che fai la sarta!”
Il laboratorio, ehm, la cucina di una Dolcezze ha una doppia vita, meglio che una spia: di giorno è tutta linda e ordinata e solo qualche libro e gli eterni compiti in classe poggiati sulla credenza rompono l’equilibrio, ma di sera di notte, quando le truppe si sono ritirate nei loro attendamenti, si anima di vita nuova e rivela la sua vera natura: altro che cibi e dispense…la colonna si apre e rivela un mondo: stoffe, feltro, bottoni, nastri, polistirolo in palle, coni, ghirlande, lana di tutti i colori e spessori, cotone da ricamo, da uncinetto, scatole e scatoline di recupero “che potrebbero servire”, cartoncini decorati, perle di tutti i colori, telai, lini e asciugamani già pronti da ricamare, macchina per cucire, buste e bustine di lavori cominciati e ancora da finire, sacchetti pieni di bavette ricamabili, pistole e colla a caldo, stecche di cannella, bigshot e fustelle, uncinetti, ferri, forcelle…et cetera.
Il laboratorio, ehm, la cucina di Dolcezze è abbastanza attiva tutto l’anno, ma tra novembre e dicembre esplode e i fogli arrotolati di feltro non entrano neanche nell’armadio, ma bivaccano ovunque, perché in quel periodo le creative sono particolarmente attive e, fosse per loro, lascerebbero tutto in giro, pronto per ogni eventuale attacco d’arte. Peccato che il tavolo da pranzo serva anche per mangiare, ahimè. In compenso il laboratorio, ehm, la cucina diventa la sala espositiva della creativa che si diverte a sorprendere ogni mattina le sue truppe con qualche novità. Finora Dolcezze ha prodotto gnomi, campanelle, cuscinetti e regali che vi mostrerà a consegna avvenuta. Non tanto, ma considerate le difficoltà di quest’anno, questi lavori sono più espressione di una volontà di ferro che di spirito natalizio.
Comunque, Dolcezze può testimoniare la funzione antistress di queste attività e confessa che, nonostante la stanchezza, i compiti da correggere e le lezioni da preparare, ogni sera mezzoretta se la riserva: pasticcia, taglia, cuce, ricama, sgombra la mente e va a letto serena.
Provare per credere.


Commenti

  1. Ah ah! Anch'io ho la cucina con doppia personalità e colonna-merceria. Ma sono stufa di dover sgombrare sempre tutto in fretta e furia perchè il tavolo "serve anche per mangiare" :))
    Così, dopo il recente matrimonio di mia figlia, sto traslocando tutto nella sua ex stanza. Avrò finalmente una craft-room! Evvai!

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  2. Anche io ho un piccolo stanzino dove produco e, naturalmente, accumulo di tutto e di più. Ogni tanto cerco di mettere ordine, ma è una battaglia persa in partenza...comunque nel mio "regno"mi trovo benissimo e i momenti passati a pasticciare sono veramente un toccasana per la mente e per il corpo come dici tu "provare per credere".

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  3. Ottima cura per l'anima e la salute mentale!

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  4. Il periodo natalizio rimane sempre il top!
    Peccato che, personalmente, mi devo limitare, non so più dove mettere gli addobbi.

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