Della cucina : parte quarta (e Dell'Ode al lavello)

Pensavate che Dolcezze non scrivesse più nulla  sulla cucina perché tutta intenta a preparare deliziosi manicaretti, a consumare luculliane cene, a contemplare soddisfatta il frutto di un parto lungo e travagliato...E NO! LA FAMIGLIA DOLCEZZE E' ANCORA SENZA CUCINA!!!

Questa parte, seguendo la ripartizione della narrazione utilizzata, avrebbe dovuto essere intitolata Scioglimento, peccato che i nodi siano sempre là.

Dolcezze è ormai una donna sull'orlo di una crisi di nervi (anzi, secondo l'Amato Bene, c'è già abbondantemente dentro).

Riassunto delle puntate precedenti:
Dopo grandi incertezze, ansie e titubanze, la famiglia Dolcezze si era imbarcata nella ristrutturazione della cucina e nella sostituzione dei mobili (qui e qui). (Stendiamo una trapunta di silenzio sulle motivazioni che avevano spinto a questa folle decisione.) 
Il 19 gennaio erano cominciati i lavori (ma già dal 15 la cucina non era più utilizzabile), che si erano risolti in una settimana. Da qui la lunga attesa del falegname:  
D."Per quando se ne parla?"  
F."Penso per metà febbraio" 
D."Così tanto?" 
F."Vedrò di fare il prima possibile"  
A.B." Vedrai, per S. Valentino ce l'abbiamo" 
D. "Metterei una firma per il mio compleanno (13 marzo)"  
A.B.:"No, vedrai..."

Dolcezze ha visto. San Valentino è passato, il Carnevale pure (e senza aver preparato le Chiacchiere!!!), la Quaresima è cominciata...e della cucina non c'è traccia. 
A onor del vero il falegname ha consegnato parte dei mobili, che già Dolcezze ha provveduto a riempire, riducendo la mole di materiali che stipavano ogni stanza della casa, MA DELLA CUCINA NON C'E' TRACCIA e, soprattutto, NON C'E' TRACCIA DEL LAVELLO.
Alla mancanza dei fuochi si può sopperire con l'aiuto di Bimby, fornelletto elettrico e fornetto (oltre che, ovviamente, con il contributo della Santa Genitrice), ma non so se avete idea di cosa significhi non avere il lavello in una casa abitata da 5 persone. 
Non ce l'avete, lo so, perché si comprende l'importanza di qualcosa solo quando la si perde. 
Chi di noi, brave massaie, rivolge amorevoli attenzioni al lavello? Tu ami il tuo piano cottura, coccoli il frigorifero, proclami Santo Subito l'inventore della lavatrice...ma al lavello ci pensi mai?
Giusto Flylady ne parla...ma noi lo diamo per scontato! 
Per cui (Ugo, perdonami!), ci penso io a celebrarne le lodi:



Ode al lavello

Forse perché dell'ordine sovrano
tu sei l'imago a me sì caro vieni, 
lavello! E quando ti riempion sozze
montagne di piatti e quando

dalle mirabili pulizie riemergi immacolato
e lindo, sempre sei a me disiato
e i più secreti pensieri del mio cor 
soavemente tieni.

Vagar mi fai nelle mie notti in sogni
che hanno al centro te, carco di lerce
stoviglie e di  verdure impure colmo.

Torna a me, o disiato lavello, e
 più mai su te tollererò calcaree gocce,
 più mai mani profane si laveranno alle tue acque.

 

P.S. Si vede che Dolcezze non ne può più?

Commenti

  1. Avevi siffatte doti e non te ne beavi!
    Lode al lavello e all'altrui rimandare
    se tanto disiato loco tu vuoi ritrovare

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  2. Condivido e sottoscrivo! E mi diverte moltissimo!!!

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  3. incurante dei sonetti, passo ad una domanda: ma davvero avete scelto un lavello angolare??

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  4. @Solsido: vedo che la poesia solletica anche te. Per quanto concerne i meriti del procrastinatore...stavolta la sindrome di Pollyanna non funziona
    @Susanna: ridiamo x nin piangere. ..
    @ Iole: io ce l'avevo già e mi trovavo benissimo. L'avrei cambiato solo x un megalavello a vasca unica, ma mi avrebbe preso troppo spazio e mi serviva un piano d'appoggio x stendere la pasta
    Stendiamo un velo sui sonetti...se quello è un sonetto io sono miss mondo

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    1. mi incuriosisce, ma sono titubante: e il rubinetto dove spunta??

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  5. Sì sì... si vede proprio. Non ho mai subito questa così prolungata mancanza, ma posso benissimo rendermi conto della menomazione.
    Dai che ce la fai! =)
    Dani

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