Dell'adolescente femmina in shopping (parte 1°)

Ritorniamo allo studio sugli adolescenti e, modificando completamente la "programmazione", affrontiamo una tipologia molto diffusa e pericolosissima (soprattutto per il portafogli dei genitori): l'adolescente femmina in shopping. Ne avevamo accennato già qui , ma un pomeriggio di spese con la Stella mi costringe a sviluppare meglio la questione.


L'adolescente femmina in shopping  è una scheggia impazzita: gira per negozi in modo ossessivo e compulsivo, guardando TUTTE le vetrine, TUTTE le grucce, TUTTE le paia di scarpe per poi sentenziare sconsolata. "Non mi piace niente. Sono tutte schifezze".
Al ventesimo negozio, la genitrice (autorizzata ad accompagnare la pulzella solo quando serve la "mamma bancomat"), comincia a dire: "Ma guarda bene, ci sono tante cose carine!" e comincia ad indicarle una maglia deliziosa "...ma non vedi, mamma? Ci sono le farfalle!" "Ma è appunto questa la particolarità" "Non mi piace". Ok, passiamo oltre. "Guarda questo, è delizioso!" "Non se ne parla, non lo metterei mai!" A questo punto la povera madre, che già è uscita con la consapevolezza di un pomeriggio votato al martirio, insiste e propone qualcos'altro. "E' orribile! Mi prenderebbero in giro tutti!" 
La pazienza della santa donna comincia a vacillare e nubi fosche si addensano all'orizzonte quando, finalmente, la fanciulla adocchia una cosetta che, dice, potrebbe interessarla. La madre è  talmente stanca ed esasperata che, quale che sia l'affare scelto, approva incondizionatamente e, contemporaneamente, riesce ad infilare in camerino qualche cosetta che aveva visto prima e che era stata miseramente bocciata. A questo punto incrocia le dita e...aspetta. L'adolescente prova, tira la tenda e finalmente si mostra...ma non esce, perché non vuol essere vista da nessuno. "Ma insomma, girati, fatti vedere" "No, mi guardano" "Per favore, ti proveresti anche questo?" "Ti ho detto che non mi piace" "Ma fallo per me, voglio solo vedere come ti sta" "Uffa! Solo questo, però".
Ovviamente le sta benissimo. Si guarda e si piace...ma non può ammetterlo. "Mah, visto che non c'è niente di meglio...però non mi piace". 
La madre mette da parte la risposta che le sale spontanea sulle labbra e spera che tutto sia finito. Ma non è così. Le scarpe che ha in casa non vanno bene, sarebbe opportuna una collana, una borsa, una cintura...

30 secondi dopo essere rientrate a casa, le foto degli acquisti effettuati saranno già postati su Facebook o, almeno, già mandate con WathsApp all'amica del cuore, alla faccia dell'effetto sorpresa.

to be continued






Commenti

  1. Mamma mia!!! Ma è terribile!!!
    Io odio lo shopping.
    Per fortuna che ho un maschio ancora piccolo.
    Ho qualche speranza?

    RispondiElimina
  2. Io spero che quando la Bibi sara' adolescente, lo shopping sara' tutto esclusivamente online!!!

    RispondiElimina
  3. Ah, ah. Questa volta è amarcord, mi hai ricordato di me a quell'età.

    RispondiElimina
  4. Il Signore,nella Sua grande misericordia,mi ha dato figli maschi.
    Sarei stata una pessima madre di figlia femmina,non avrei sopportato di vederla vestita con gli stracci che si usano ora,con quelle scarpe da maschio e quelle unghie lunghe e smaltate a 12 anni.Ci vuole una bella dose di tolleranza e lungimiranza,pensare che e' una fase che passerà ecc...ma quanta fatica!!!
    Certo poi se penso che per uscire con i miei figli devo chiedere preventivamente calcolando esattamente i tempi perché per loro è tempo perso e uscire con la mamma equivale ad una quasi rottura di palle!...

    RispondiElimina
  5. @ Squitty: Dipende dai maschi. Io ho sottomano maschi attentissimi al look, che comprano a mani basse (e con buon gusto, devo ammettere) e maschi, come il mio Erede, che comprano solo se costretti e, soprattutto, quando vogliono e solo quello che vogliono.
    @ MammaInSE: L'Erede di cui sopra compra già on line le sue orride magliette, quindi penso sia questa la tendenza.
    Io, onestamente, amo girare, guardare, provare...ma non ne ho mai il tempo e, quindi, vado a colpo sicuro: esco, provo e compro, senza perdermi in ciance.
    @ la povna: per me , a dire la verità, no. Mia madre, generale asburgico, non mi consentiva grande libertà d'azione nella scelta degli abiti. Per un paio di jeans ho organizzato uno sciopero della fame: li ho ottenuti, ma ogni volta che li mettevo dovevo subire il suo sguardo di disapprovazione . Sarà per questo che sono diventata una madre tollerante...
    @ Solsido: involontariamente anticipi la seconda parte del post, che arriverà quando riuscirò a scriverlo! Sullo shopping coi maschi...vale quanto detto sopra. Dalle mie parti c'è un'altro elemento: lui non vuole comprare MAI, ma poi, all'improvviso, PRETENDE di uscire IMMEDIATAMENTE, senza considerare che , forse, io avrei qualcos'altro da fare...

    RispondiElimina
  6. Non è tanto sulla quantità o la pretesa, ma l'insicurezza. Facendo sport in maniera quotidiana, io avevo (come ora del resto) un fisico minuto, taglia 40 ristretta, che poteva permettersi praticamente tutto. Ciò nonostante, avevo sempre il timore che non mi stesse bene e quando infine dovevo ammettere che non era vero lo facevo obtorto collo, tra mille esitazioni!

    RispondiElimina
  7. E niente. Praticamente hai descritto lo shopping con mia figlia.
    Whatsappata compresa, ovvio. ^_^

    RispondiElimina
  8. Quel "to be continued" mi piace :)
    Fortissima!

    Maira

    RispondiElimina
  9. @ la povna: effettivamente gran parte delle incertezze delle adolescenti deriva dalla loro profonda insicurezza e dal desiderio di ESSERE SICURE di piacere. Per accettarsi e capire ci vorrà tempo...e questo sì che lo so bene anch'io
    @ :appunto. Mi sa che posso generalizzare
    @: pensi che l'argomento si possa esaurire in una volta? Naah!

    RispondiElimina

Posta un commento