Dei 18 anni: all' Erede




Quando il nostro sguardo si è incrociato per la prima volta, mentre tu, rosso e sporco, urlavi con tutte le tue forze il tuo essere qui, io ho detto subito: “Hai la mia bocca”, perché in te ho rivisto me, appena nata, nelle foto in bianco e nero fatte dallo Zio perché la Nonna del paese mi conoscesse subito.
Allora il mio primo pensiero è stato che non ero più sola e che la mia storia e la storia dei miei antenati continuava in te. 
E’ stato un attimo, ma in te ho visto tutto il passato e tutto il futuro, e ho visto, vivo e nuovo, l’amore che mi univa a tuo padre e che, a prescindere dalle difficoltà, dalle incertezze e dalle fragilità di ogni coppia, in te (e nei tuoi fratelli, ma questo in quel momento non lo sapevo) non può finire, né essere separato.

Con te sono diventata madre.

Tu sei stato la primizia, ma nel contempo l’apripista, perché con te era per tutto la prima volta: il primo bagnetto, il primo pannolino, il primo vaccino…e poi la prima festa, il primo asilo, la prima scuola, la prima uscita, la prima gita e il primo rientro dopo mezzanotte. Tu hai dovuto sudare tutto, mentre tua sorella ha la strada facile (tuo fratello non ne parliamo!) e di questo tu mi rimproveri sempre.
Ma anche io ho dovuto imparare ad essere madre, e si impara sbagliando, come anche tu vedi, giorno dopo giorno.
Tu hai sofferto per i miei errori, ma hai anche avuto il meglio di me in termini di attenzione, di energia, di “trasmissione” di pensieri, di interessi, di sapere. 
Tu condividi tante delle mie passioni, sei il mio compagno di viaggio preferito, ami leggere, hai una profonda interiorità, anche se cerchi di nasconderla con un’apparente durezza e con un finto disinteresse. E, invece, sei sensibilissimo e capace di gesti bellissimi.
Nascondi le tue insicurezze con un atteggiamento strafottente e contestatore, ma sei ancora il bambino che mi faceva i disegni e usciva a comprarmi regalini. Devi solo imparare ad essere più sicuro di te, a non lasciarti abbattere, a capire che chiedere aiuto non è segno di immaturità, come chiedere scusa non lo è di debolezza.
Abbi il coraggio di essere ciò che sei e di scegliere ciò che è buono e giusto, anche se è difficile.
Nel cammino della tua vita non troverai solo strade semplici e piane, anzi.
Se potessimo, io e tuo padre raddrizzeremmo curve, spianeremmo montagne, apriremmo valichi e scaveremmo gallerie per rendere il tuo percorso agevole e sicuro. Non possiamo, purtroppo, o, forse, è una fortuna, perché non possiamo essere noi a tracciare la tua strada, ma devi farlo tu, con le tue forze.
Noi saremo dietro di te, pronti a passarti una bottiglia d’acqua quando la tua salita sarà più faticosa e a lasciarti andare quando avrai preso velocità, ma sempre presenti quando avrai bisogno di noi.

Guardavo il video che tua sorella ha preparato per te, dove ha riunito tante foto, e ho rivisto il nostro cammino di famiglia in questi 18 anni. 
Quel bambino biondo, riccioluto e bellissimo non c’è più. Al suo posto c’è un meraviglioso ragazzone con gli occhi della Nonna, il sorriso della Mamma, il naso del Papà e il corpo e la postura del Nonno, c’è un giovane uomo che ancora con conosce la sua strada, davanti al quale si aprono infinite possibilità, ma che è spaventato da ciò che lo aspetta, anche se non lo ammette neanche dinanzi a sé stesso. 

Prendi il largo, allora, abbi il coraggio di rischiare, non perdere il tempo dietro ideali inutili, ma concentrati su ciò che è veramente importante. 

Diventa l’uomo che puoi essere, che vuoi essere. Se necessario, apri tu nuove vie, perché sei in gamba e ce la puoi fare.

Con amore infinito,
Mamma




Commenti

  1. Il primo figlio è la Felicità Assoluta.
    Ma,come dici tu,paga pegno per questo.
    Quando il mio ha compiuto 18 anni ero talmente frastornata che non sono riuscita a fare niente di quello che avrei voluto per celebrare il suo compleanno.
    L'emozione e' forte,i ricordi si rincorrono,le speranze,i sogni,le ansie galoppano
    Ma una cosa e'certa:.non smetterò mai di ringraziare il Signore per avermi reso madre
    Capisco i tuoi sentimenti e li condivido.
    Auguri a questo giovane uomo,che possa realizzare i suoi sogni.
    Auguri alla sua famiglia,che possa godere della sua gioia.

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    1. Grazie. ..per me scrivere è stato indispensabile x riuscire a dire a lui quello che , x ttimidezza e naturale riservatezza forse non gli avevo mai detto. È finita con abbracci e lacrimoni. E tanta emozione

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  2. Che parole stupende hai scritto a tuo figlio.
    Dirle a parole sarebbe stato indubbiamente difficile ma credo che scrivendole così tu sia riuscita a trasmettergli tutto quello che avevi nel cuore. Ci credo che sia finita ad abbracci e lacrimino.
    Auguro ad entrambi tanta vita ancora di affetto e vicinanza e a questo giovane uomo di riuscire a seguire sempre al meglio la sua strada.
    Un abbraccio Maria

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  3. hai fatto commuovere anche me...... auguri!!
    A, Ct.

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